Illegittimo impedimento (a manifestare). Duecento pastori sardi bloccati a Civitavecchia
Mercoledi 29 Dicembre 2010 alle 11:01 | 0 commenti

Giorgio Langella, FdS - Ieri a Civitavecchia una delegazione di pastori sardi diretta a Roma per protestare davanti al ministero dell'Agricoltura è stata bloccati dalla polizia. I circa duecento partecipanti, che sono stati caricati e picchiati dalle forze dell'ordine, sono stati sequestrati nel porto di Civitavecchia e respinti. Sono stati costretti a tornare in Sardegna senza poter esercitare il diritto costituzionale di manifestare liberamente.
Questo è solo l'ennesimo atto di violenza "comandata" contro cittadini che vogliono esercitare il diritto al dissenso. Pochi giorni fa il portavoce del PdL, Gasparri, aveva auspicato che si procedesse ad azioni preventive di polizia per bloccare le manifestazioni contrarie al governo. Aveva chiesto fermi e arresti. Ieri, puntualmente, hanno usato la violenza e i manganelli contro lavoratori che volevanoportare le loro richieste ai referenti istituzionali. Lavoratori che protestavano per difendere il proprio lavoro.
A questi lavoratori e a tutti quelli che stanno lottando in ogni parte d'Italia va la nostra più sincera solidarietà e l'impegno di essere al loro fianco senza se e senza ma.
Quella di ieri è un'azione indegna di un paese civile, ma è perfettamente coerente con quello che sta dicendo e, purtroppo, facendo il governo Berlusconi-Bossi. Un governo formato da un'oligarchia vecchia che si chiude nei palazzi del potere e non permette a nessuno di "disturbare". Un governo che vuole abolire il dissenso e la protesta. Un governo che umilia l'Italia e che deve essere cacciato al più presto.
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