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Il Vicenza Calcio si scotta con Helyos: chiesto il primo decreto ingiuntivo per 232.000 euro

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 5 Luglio 2013 alle 02:19 | 0 commenti

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"Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino" dice il proverbio e ora lo sta per conoscere il club biancorosso che rischia fortemente di essere "colpito" da un decreto ingiuntivo "provvisoriamente esecutivo" richiesto da un importante fornitore non pagato correttamente dal 2010, il primo tra quelli da noi già indicati a muoversi sul fronte legale per presunte inadempienze del Vicenza Calcio. 

La Helyos spa, con sede legale a Roma ma con origini e una grande sede a Barbarano Vicentino (nella foto) si è infatti rivolta al tribunale di Vicenza il 27 giugno scorso chiedendo che al presidente Tiziano Cunico, in qualità di rappresentante legale pro tempore del Vicenza Calcio, sia ingiunto di pagare ben 232.000 euro più tutte le spese accessorie per interessi e spese legali.

I documenti presentati al tribunale dagli avvocati vicentini Alberto Pianon e Roberto Rigoni e esibitici da Marcello Taglialegne, il rappresentante legale dell'azienda di pulizie con più di 1.300 dipendenti e titolare di importanti appalti con grandi aziende private e società pubbliche di rilievo, come Poste Italiane, «attestano i crediti da lungo tempo inevasi dopo vari solleciti Infruttuosi e addirittura senza che i dirigenti precedenti e attuali abbiano mai dimostrato la dovuta attenzione a un'azienda che dal 2008 esegue con scrupolo i lavori di pulizia negli uffici di Via Schio, allo stadio Menti e presso il centro tecnico di Isola Vicentina, paga regolarmente i suoi dipendenti pur non ricevendo da tempo i compensi contrattualizzati, ha dato significativa disponibilità a convertire parte del credito in pubblicità e il resto anche in partecipazioni nella nuova società da tempo annunciata ma che ora appare sempre più lontana dal diventare reale per assicurare la continuità dell'attuale società di cui siamo fornitori "trascurati". Tutto questo è stato da noi proposto ai vari interlocutori che si sono succeduti nel tempo a Via Schio ma sempre con lo stesso risultato: vaghezza nelle risposte e continui rinvii. Ci tengo a puntualizzare che nel mio tentativo di trovare una soluzione a ispirarmi non è stato, né poteva esserlo, il tifo o l'amore per il calcio ma l'obbligo di attenta gestione che ho da imprenditore per tutelare, sia pure dopo una paziente attesa pluriennale, l'azienda che rappresento e i suoi lavoratori».

Il molto probabile decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo che il tribunale si appresta a decretare a giorni è un'altra "mazzata" per il presidente del Vicenza Calcio Tiziano Cunico dopo il rientro illusoriamente trionfale dal Kosovo e gli sberleffi poi ricevuti di fatto da chi, dicono i tifosi, «mai sarebbe stato accostato ai colori biancorossi quando quella maglia era diversamente tutelata e non certo usata per coprire obiettivi ignoti di fiduciarie a go go».

I 232.000 euro che la Helyos pretende si aggiungono ai quattrini che il club biancorosso cerca (o anche no) per pagare gli stipendi fino ad aprile e per versare la fidejussione di 600.000 euro a favore della Lega Pro, i due requisiti da assolvere entro il 16 luglio per iscriversi, sia pure subendo subito dei punti di penalizzazione, al prossimo campionato di Prima divisione.

Se si continua a leggere di appelli a imprenditori locali che intervengano a sostenere le residue speranze di non scomparire dal calcio che conta, anche se ora sarebbe solo quello semiprofessionistico, sembra incomprensibile come i vertici biancorossi abbiano "irritato", fino a farlo rivolgere al tribunale, un fornitore di peso come la Helyos, che di fatto ha aiutato con i fatti il Vicenza Calcio lasciando crescere sulla fiducia il suo credito negli anni e che pure era disposta a convertirlo in pubblicità e quote societarie, ci fa notare Marcello Taglialegne, che da imprenditore aggiunge: «il passo dopo troppi rinvii a questo punto era obbligato, ma io rimango disponibile a soluzioni diverse purchè credibili».

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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