Il Vescovo di Vicenza Pizziol: "Interrompiamo la catena di odio"
Lunedi 21 Dicembre 2015 alle 13:12 | 0 commenti
A Palazzo Vescovile, in Piazza Duomo a Vicenza, si è tenuto l'annuale incontro per lo scambio di auguri di Natale tra il Vescovo Pizziol e la stampa. Prende inizialmente parola Giandomenico Cortese, presidente dell'Associazione dei giornalisti cattolici. Il suo intervento sfocia in una richiesta rivolta a Pizziol: in una società come la nostra, in letargo, fatta di nebbia e tenebre, c'è bisogno di essere confortati e indirizzati, soprattutto in questo periodo natalizio. Anche il Vescovo è cosciente della situazione in cui riversa il mondo, bombardato da eventi negativi. E dà un consiglio allo stesso tempo chiaro e complicato.
Dalle situazioni negative si può produrre speranza. La strage di Parigi, i piccoli focolai di guerre sparsi nelle nazioni, il terrorismo, l'inquinamento atmosferico, la strage dei bambini affogati nel mar Egeo, il mercato di uomini e donne e il conflitto israelo-palestinese sono la base da cui trarre qualcosa di buono. "Si deve avere un maggior senso di condivisione e solidarietà " suggerisce Pizziol, che intravede spiragli di luce, a livello internazionale, con l'accordo tra USA e Russia, con il meeting di Parigi sul clima. "È necessario disarmare il cuore dall'odio e dalla violenza", continua il Vescovo, che porta l'esempio della misericordia e del perdono di Dio come esempio per ogni persona. Un atteggiamento da seguire e imitare. In un periodo come questo, che vede le religioni opposte tra loro, è doveroso supportare la "laicità ", ovvero il rispetto di ciò che è diverso e la compresenza dei credi, permettendo la libertà di espressione.
I propositi del Vescovo, però, non si fermano qui. Il giorno d'apertura del Giubileo, Pizziol ha esposto alla comunità tre progetti: il primo è il sostegno di vicinanza, cioè sostegni economici "fissi" a persone in difficoltà che devono affrontare spese ingenti (mutui, rette scolastiche, ecc.); il secondo, invece, è rivolto ai vicariati, che vengono invitati a trovare strutture abitative da destinare a piccoli gruppi di immigrati (su ventidue vicariati, undici hanno già aderito); il terzo, che si svilupperà in Quaresima, è la microrealizzazione (di pozzi, scuole e altre migliorie) nei paesi di origine degli immigrati. Attualmente non sono presenti preti missionari vicentini in Africa (due preti erano stati rapiti in Camerun per 57 giorni) perché le missioni sono diventate troppo pericolose, ma religiosi, come le Suore della divina volontà di Bassano del Grappa, che proseguono nelle opere di aiuto ci sono e si trovano nelle zone più sicure.
Il Vescovo ha concluso dicendo che si deve continuare a fare "passi avanti per una sana laicità ".
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