Il vescovo monsignor Beniamino Pizziol invita i vicentini a sconfiggere l'individualismo
Giovedi 14 Giugno 2012 alle 14:45 | 0 commenti
Poche parole, schiette e dirette, hanno contraddistinto l'intervento del vescovo di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol, introdotto da don Alessio Graziani, per celebrare il suo primo anno pastorale nella diocesi di Vicenza (qui video con intervento di Pizziol, poi qui video con risposte a domande dei giornalisti) . Un anniversario importante, che cade proprio il giorno prima del suo compleanno. Mons. Beniamino Pizziol preferisce essere «un vescovo dedito alla riflessione, alla meditazione più che agli interventi in tempo reale che destano clamore e fanno discutere» e che, invece, spesso preferisce che vengano fatti da chi nell'organizzazione ecclesiale e nelle specifiche associazioni ne ha le competenze».
Tre sono i punti di forza e due gli elementi di debolezza attraverso i quali il Prelato diocesano ha delineato il futuro servizio diocesano e civile. Il suo impegno pastorale finora si è caratterizzato con l'ascolto e col tentativo di dialogo con persone, istituzioni e mondo dell'Associazionismo, al quale ha sempre dichiarato d'essere profondamente legato. Nel suo primo anno di lavoro, infatti, il Vescovo di Vicenza ha incontrato quasi cento rappresentanti del mondo associativo, istituzioni, Associazioni di categoria, decine di persone comuni che desideravano conoscerlo ed oltre 350 sacerdoti della diocesi di Vicenza, i due terzi del totale dei presbiteri in servizio. Sono circa 6mila, però, i religiosi con i quali il Vescovo è venuto in contatto, se consideriamo i Consigli pastorali e vicariali e le 22 congreghe e le oltre 100 parrocchie nelle quali ha celebrato messa ed amministrato 70 cresime. «Un verbo al quale sono particolarmente affezionato e che rappresenta una mia attitudine da sempre - spiega mons. Beniamino Pizziol - è l'ascolto. E proprio questo mi ha portato ad individuare tre elementi positivi distintivi della Chiesa e della società civile vicentina: anzitutto le nostra sono una Chiesa ed una società civile vive, intraprendenti, attive, dedite al lavoro. E questi elementi rappresentano l'intelaiatura di fondo del nostro territorio. Secondo importante elemento è dato dal volontariato, in tutti gli ambiti della vita ecclesiale e sociale. La carica di solidarietà dei vicentini è straordinaria. Infine, è tangibile il senso concreto e realistico di accoglienza ed inclusione di un rilevante numero di immigrati, sia a livello professionale che sociale». Accanto a questi elementi, che rappresentano i punti di forza caratterizzanti non solo della comunità diocesana, ma di tutti i vicentini, il vescovo Beniamino ha tracciato due elementi, per certi versi contrastanti, ma ugualmente salienti, caratterizzanti la vicentinità . «Nel territorio vicentino, come in tutto il Veneto - sottolinea mons. Beniamino Pizziol - c'è una forma esasperata di individualismo. Grano e zizzania convivono dentro di noi. Ci stiamo dirigendo verso una preoccupante deriva individualista su tutti i livelli. A partire dal singolo uomo, dei gruppi e persino a livello ecclesiale. Lo stesso vale anche per i popoli. La Germania, ad esempio, antepone la propria salvezza alla crisi dell'intera Europa, rivendicando diritti prettamente individuali. Si attribuisce più importanza all'individuo ed ai suoi interessi privati che alla collettività . Secondo elemento che desta preoccupazione è l'eccessiva conflittualità che spesso sfocia in litigiosità . Qualunque argomento non rappresenta occasione per discutere e confrontarsi, ma per accendere gli animi e litigare, accantonando il democratico confronto». Nel corso dell'anno mons. Beniamino Pizziol è intervenuto in quattro significative occasioni: per spronare i cittadini a pagare le tasse e, per restare nello stesso ambito, per richiamare il rispetto della legalità attraverso il pagamento dell'Imu. Al riguardo il Vescovo di Vicenza ha evidenziato che «anche la Chiesa deve pagare l'Imu quando svolge attività commerciali, perché sottrarsi a questa tassazione sarebbe sbagliato». Si è espresso contrariamente rispetto all'istituzione di un registro delle famiglie anagrafiche ed all'apertura domenicale dei negozi, in quest'ultimo caso non per favorire la frequentazione alle messe, trattandosi di una scelta personale, ma per incoraggiare la vita in famiglia, il riposo e la pausa. Sul tema il Vescovo di Vicenza ha anche rivolto un appello alle persone che vivono difficoltà nel lavoro: «non arrivate a scelte drastiche, frutto di un'esasperata devozione al lavoro, ma parlate con chi vi sta vicino e vi può aiutare». Rispetto alle rinnovate, tragiche vicende ch hanno provocato nuove vittime in Nigeria, il vescovo Beniamino Pizziol invita i fedeli vicentini a combattere contro l'odio con l'arma della preghiera.
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