Quotidiano | Categorie: Storia

Il veneziano Giovanni Antonio Capodistria e l'inaugurazione dell'anno accademico

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 20 Febbraio 2012 alle 23:43 | 0 commenti

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Giovanni Antonio Capodistria, nato veneziano, laureato a Padova, cittadino dell'Europa dei Popoli Primo Presidente della neonata Repubblica di Greca e fondatore della prima università ellenica. La nostra memoria, il nostro futuro nel giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico in Veneto.

di Roberto Ciambetti

Ricordare Ιωάννης Καποδίστριας, Giovanni Antonio Capodistria, nel giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico della rete universitaria veneta è un atto oggi doveroso: nato a Corfù sotto la Serenissima, come tanti nobili veneziani studiò legge, medicina e filosofia all'Università di Padova e nell'ateneo patavino si laureò prima di intraprendere una straordinaria carriera diplomatica dapprima al servizio della Corona britannica poi per lo Zar, finendo ad essere il ministro plenipotenziario russo al Congresso di Vienna, giocando poi un ruolo determinante anche nella storia della Confederazione elvetica, per cui la città di Ginevra lo fece suo cittadino onorario. Figura straordinaria, ma soprattutto primo Presidente della neonata Repubblica di Grecia. Egli guidò il suo paese nella guerra di Indipendenza dall'Impero Ottomano, impegnandosi a formare il nascente stato attorno alla modernizzazione, applicando le nuove scienze e le innovazioni soprattutto nell'agricoltura, puntando nella formazione scolastica, cercando di incrementare il livello e la qualità della vita del popolo greco ad iniziare dal sistema medico che conobbe grazie a lui uno straordinario impulso. Ioannis Kapodistrais fondò la prima Università della libera Grecia ma diede anche un forte impulso alle fondazioni per il lavoro femminile e dei giovani: quando arrivò a Nauplia, l'antica Napoli di Romania di Venezia, trovò un paese allo sfacelo e in bancarotta, ciò non di meno riuscì a porre le basi per una rinascita per molti aspetti sorprendente. Fu un democratico, figura per altri aspetti controversa, che prese anche decisioni chiaramente contrastanti con gli interessi dei clan e dei potentati locali: fu assassinato il 9 ottobre del 1831 a Nauplia, sulla porta della chiesa di san Spiridone. Paradossalmente le parole di un suo fiero avversario, il Metternich, che temeva il pensiero illuminista e l'ansia di libertà e democrazia dei popoli come il diavolo l'acqua santa, ci danno l'idea della straordinaria forza di quest'uomo: "Kapodistrias non è un uomo cattivo, ma onestamente parlando è un pazzo totale, un miracolo di stupida testardaggine e pervicacia...vive in quel mondo in cui le nostre menti sono spesso portate da brutti incubi..." . Ricordare oggi quel sognatore, nato veneziano, studente laureato a Padova, fondatore della prima moderna università ellenica e primo presidente della repubblica Greca, non è solo un giusto omaggio al popolo greco e alle sue Istituzioni, ma un rammentare a noi tutti che, come diceva Luis Buñuel, "La nostra memoria è la nostra coerenza, la nostra ragione, il nostro sentimento, persino il nostro agire. Senza di essa, noi siam nulla" e ciò vale per gli uomini, ma anche per le Istituzioni, Europa compresa e non ultima, quell'Europa il cui cemento non è di certo il diktat finanziario, ma il rispetto delle singole identità, delle singole lingue e culture. Come Giovanni Antonio Capodistria, dobbiamo avere il coraggio di sognare: sognare una Europa di popoli e regioni in cui banche e banchieri siano al servizio della società e non viceversa. Cittadini e non sudditi.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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