Il questore Angelo Sanna a VicenzaPiù: Vicenza, sicurezza sotto controllo
Domenica 27 Marzo 2011 alle 00:32 | 0 commenti
Da VicenzaPiù n. 210 e Ovest Alto Vicentino in distribuzione
Vicenza, sicurezza sotto controllo
Il questore di Vicenza Angelo Sanna, famiglia di origine sarda ma nato a Roma nel '55, è arrivato in città proprio nel giorno dell'alluvione, il 1° novembre scorso. "In quell'occasione ho avuto subito la conferma di ciò che immaginavo e cioè che qui la gente ha grande voglia di andare avanti e superare le difficoltà ".
Nella sua carriera infatti Sanna ha girato molto, ma il Veneto gli mancava: "Per me venire qui è stato come un premio visto il prestigio di questa città e di questa questura. Si lavora bene e il livello di collaborazione con i carabinieri è particolarmente elevato".
I numeri sui reati parlano a favore del vostro operato, eppure dai cittadini arrivano sempre lamentele e allarmi. Perché?
"Questo è vero soprattutto per quanto riguarda il fenomeno della prostituzione, che è molto sentito ma è anche molto difficile da debellare. Però in questi pochi mesi che sono qua mi sembra siano state messe in campo numerose operazioni e che l'impegno da parte nostra si stia dimostrando altissimo". Anche la vivibilità di Campo Marzo è un tema che sta molto a cuore ai vicentini: secondo Lei, ne è stato fatto un caso dai mass media o il problema in effetti è grave?
"Mi sembra un fenomeno stagionale legato soprattutto al periodo estivo, quando è anche più visibile. Negli ultimi mesi si è affievolito. Il lavoro portato avanti con i carabinieri e il Prefetto ha ottenuto risultati. Comunque i cittadini possono stare tranquilli perché noi non molliamo. Bisogna infatti sapere che, volendo quantificare la presenza visibile di forze dell'ordine (quindi anche finanzieri, carabinieri e polizia locale) sul territorio cittadino, possiamo parlare di 8-10 pattuglie che operano per la prevenzione reati. Non è poco per una città delle dimensioni di Vicenza".
A proposito, è vero che i tagli statali pesano sulla normale attività al punto che talvolta manca persino la benzina per far uscire le macchine della polizia?
"Posso parlare di ciò che succede a Vicenza. Difficoltà ce ne sono anche per la polizia di stato. L'organico è diminuito, negli anni scorsi il personale che ha raggiunto il limite di età per la pensione non è stato sostituito. Però qui a Vicenza abbiamo sopperito a questo con la chiusura della scuola di polizia e il trasferimento di quasi tutto il personale da lì alla Questura. C'è un problema di età media del poliziotto vicentino e su questo stiamo lavorando in maniera costruttiva con i sindacati. Non possiamo abbandonare i cittadini: la sicurezza va garantita e ne siamo tutti consapevoli. Questa consapevolezza del resto si vede ogni giorno a Vicenza: gli arresti ci sono, non abbiamo perso una sola volante, una sola pattuglia, una sola unità investigativa. Stiamo forse un po' faticando dal punto di vista burocratico, perché devo dare la priorità alla lotta contro il crimine. Ma anche l'ufficio immigrazione ha ricevuto complimenti per la quantità di pratiche sbrigate: non dimentichiamo che questa è la settima provincia in Italia per presenza di stranieri, eppure rispettiamo i termini. Il cittadino italiano che si accorge del passaporto scaduto il giorno prima di partire, viene accontentato: nessun vicentino ha mai perso le vacanze".
Il suo predecessore Sarlo sarà ricordato come il questore della vicenda Dal Molin: oggi cosa vi rimane da fare su quel tema?
"Io ho voluto conoscere i responsabili del movimento. Il dialogo esiste e io mi ritengo persona di dialogo, perché cerco di arrivare alla soluzione dei problemi in questo modo. Nello stesso tempo sono colui che deve garantire da una parte il rispetto della legge e dall'altra la convivenza civile delle varie componenti della società vicentina".
Per chiudere: quali le sue impressioni su Vicenza come città in cui vivere e sui vicentini come persone?
"Mi piace passeggiare per il centro di Vicenza: è una città che il Palladio non poteva fare più bella. Sto apprezzando anche i vicentini perché ho trovato gente simpatica, allegra, accogliente. Non è vero che c'è chiusura verso i meridionali: io sono stato accolto a braccia aperte".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.