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Il Quantitative easing “light”

Di Giancarlo Marcotti Giovedi 15 Gennaio 2015 alle 21:42 | 0 commenti

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Secondo molti economisti si è stato tanto a discutere di Quantitative easing che se anche venisse fatto ora non avrebbe alcun effetto, insomma siamo andati "fuori tempo massimo". In Europa i tassi sui titoli dello Stato, anche quelli a lunga scadenza, sono praticamente azzerati ed i debiti pubblici di quasi tutti i Paesi dell'eurozona sono ormai fuori controllo, in queste condizioni il Quantitative easing diventa un'altra cosa.

Seppur potrebbe sembrare un aiuto ai Paesi in maggior difficoltà nella realtà è una ulteriore cessione di sovranità che domani pagheremo cara, visto che comunque l'euro è destinato prima o poi a scoppiare sarebbe molto meglio per noi negoziare ORA le clausole per una uscita "programmata"

Nessuno vuole shock finanziari, ma proprio per evitarli dobbiamo contrattare al più presto, e su queste basi, la fuoriuscita da un sistema di cambi fissi (cioè l'euro) che non può far altro che risultare deleteria per i Paesi più deboli.

In questa maniera, invece, andiamo verso la schiavitù.

Qualcuno potrebbe dire: Beh! Francia o Spagna purché se magna. Ma non sono più quei tempi, oggi con la Germania non "se magna".

Mi è stato anche chiesto perché, se il Quantitative easing va a danno dei Paesi periferici, ad essere contrari sono principalmente i tedeschi e gli Stati virtuosi in generale.

La risposta è che comunque hanno paura anche loro di prendere una "fregatura", in pratica i tedeschi vogliono guadagnare "senza rischiare nulla", così è troppo comodo, ma alla fine, vedrete, si troverà un compromesso, una via di mezzo che non accontenterà nessuno. Un Quantitative easing "light".

Intanto i prezzi delle materie prime continuano a calare, la deflazione, da spauracchio, sta diventando un dramma, ed il Quantitative easing è la risposta sbagliata, la via maestra rimane la competitività, che si può senz'altro incrementare con riforme radicali, ma soprattutto con un sistema finanziario che abbia alla base la regola prima e imprescindibile: UNO STATO, UNA MONETA.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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