Il Pum ragiona, il Pat no
Venerdi 20 Luglio 2012 alle 00:31 | 0 commenti
Nel 2010 la Regione Veneto adottò in via definitiva il Pat, il nuovo piano regolatore di Vicenza. L'accoglienza fu freddina. Anche le opposizioni criticarono ma non più di tanto. A due anni di distanza la giunta di centrosinistra si appresta a portare in consiglio comunale un altro importante piano, quello della mobiità , il cosiddetto Pum.
Al di là di ogni considerazione nello specifico emerge una smaccata differenza. Mentre il primo è semplicemente una sommatoria di possibili cambi di destinazione d'uso ad ... uso di questo o quell'interesse, cambi calati più o meno a macchia di leopardo, senza una idea forte della città di cui il Pat stesso dovrebbe essere intelaiatura e scocca portante, la cosa è diversa per il Pum. Che lo si giudichi un libro dei sogni o un progetto ben strutturato, questo comunque contiene una idea di fondo. Che passa attraverso una riduzione del traffico che dovrebbe essere il contraltare più visibile di un generale miglioramento della mobilità in senso più lato. Così lato da incidere in positivo sulla qualità della vita dei vicentini. Ovviamente sarà il tempo a giudicare se gli obiettivi saranno raggiunti o meno, Ma a differenza del Pat, il Pum ha un'alfa ed un'omega. Individua delle priorità e cerca di declinarle sul piano operativo. Segno evidente che la giunta, ma soprattutto le strutture tecniche esterne e interne all'amministrazione, hanno usato un metodo più rigoroso. Questo Pum si prefigge, almeno in teoria, lo scopo di dare qualcosa a Vicenza. Il Pat, invece prende e basta.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.