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Il processo Veneto Banca da Roma a Treviso, il gup Lorenzo Ferri arretra di fronte a Paola Severino? Vince Intesa ma non quella con soci

Di Angelo Di Natale (Direttore VicenzaPiu.com) Martedi 27 Marzo 2018 alle 21:39 | 3 commenti

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Una doccia gelata su migliaia di risparmiatori sostanzialmente truffati e derubati di miliardi di euro. E che avevano cominciato a riporre fiducia e speranza nella giustizia, incoraggiati dalla storica decisione assunta da un giudice coraggioso. Lo stesso che però, oggi, sembra abbia detto: scusate, abbiamo scherzato; si ricomincia da capo. Il processo contro i responsabili del crac di Veneto Banca dovrà ricominciare da zero. In un'altra città, Treviso; in un altro tribunale; sotto le cure di un altro giudice. Le migliaia di risparmiatori che si sono costituite parte civile dovranno rifare tutto.

E sostanzialmente hanno bruciato le spese sostenute: 500-600 euro in media per ciascuno. E sono oltre cinque mila.

Al danno subìto - enorme e devastante - vedono aggiungersi la beffa che, cinicamente, ha servito loro il "migliore" giudice che, finora, ritenessero potesse loro capitare. Un giudice capace di innovare radicalmente la giurisprudenza esistente e di ribaltarla in favore delle tante vittime incolpevoli di reati odiosi e socialmente avversati e, al tempo stesso, con un colpo a freddo - tuttora incomprensibile - di cancellare tutto.

Perché tutto questo?

Difficile trovare risposte convincenti sui vari piani che investono la questione.

Sul piano del diritto processuale, la decisione del gup Lorenzo Ferri di spogliarsi della competenza è tecnicamente "tempestiva", nel senso che rispetta le norme sulla fase in cui essa poteva essere assunta.

Ma le eccezioni sono state annunciate e sollevate da tempo. Né si può immaginare che le ragioni che hanno ispirato la scelta di dirottare la competenza a Treviso fossero nuove o scaturite da sviluppi successivi ai tanti momenti che da dicembre a marzo hanno visto svolgersi, in numerose sedute, l'udienza preliminare.

C'è una logica - e c'è linearità di condotta - nella scelta di affrontare, e decidere nel modo in cui abbiamo visto, la questione dell'autorizzazione della citazione del responsabile civile Banca Intesa Sanpaolo e, subito dopo, scoprire che quella decisione non poteva essere presa perchè il giudice era "incompetente"?

Ovviamente tutti coloro adusi a "pensar male" (sia che, andreottianamente, si voglia ritenere che colgano nel segno, sia che sbaglino) riavvolgeranno il nastro di questa tragica e beffarda sequenza fino al momento dell'udienza in cui Paola Severino, ex potente ministro della giustizia (il suffisso "ex" si riferisce alla carica e non al potere, che permane integro e smagliante tra le vette dell'avvocatura italiana, le grandi aziende, l'alta finanza e i vertici confindustriali) scese in campo pesantemente nell'agone giudiziario in favore di un colosso bancario come Banca Intesa, pronunciando parole durissime contro ogni ipotesi di ammissibilità della richiesta dei risparmiatori gabbati: citare Banca Intesa come responsabile, come è ovvio essendo quest'ultima subentrata a Veneto Banca delle cui malefatte, almeno civilmente, dovrebbe rispondere. Qualcuno definì intimidatorie - o quanto meno suggestionanti - le parole di quell'avvocato tanto ingombrante quando civicamente virtuoso (il suo reddito professionale dichiarato è mediamente di diversi milioni di euro) contro l'apertura fatta da quel giudice.

Che ora fa saltare il tavolo così faticosamente costruito e rimanda tutti a casa, quasi a voler dire: la festa è finita, abbiamo scherzato.

Tra i tanti interrogativi che il caso pone, uno forse arrovella più di tutti. Il gup Ferri ad un certo punto ha cambiato idea o, fin dall'inizio, ha coltivato lo stesso intendimento?

Fa bene l'avv. Emanuela Marsan a sostenere giuridicamente la validità del pronunciamento del gup Ferri sull'ammissibilità della citazione del responsabile civile Banca Intesa anche nel nuovo procedimento che dovrà essere incardinato a Treviso, ma siamo sicuri che il nuovo gup vorrà tenerne conto, avvalersene e farlo proprio?

Nessuno oggi può rispondere. Di certo, se tutto andrà bene, ci vorrà un anno in più.

E intanto prepariamoci ad un altro intervento in aula dell'ex ministro. E' una questione di ....Intesa tra gli interessi miliardari della prima banca italiana e i colpi assestati da un "principe" del foro (superfluo in questo caso declinare al femminile), in un'aula di giustizia, alla giustizia dei deboli innocenti, "colpevoli" di essere tali.


Commenti

Inviato Mercoledi 28 Marzo 2018 alle 15:20

Scusate.. ma è lo stesso magistrato del quale VicenzaPiù cantava le lodi chiudendo con un W Roma?
inoltre credo che l'avv. Marsan abbia preso un granchio: dichiarata l'incompetenza per territorio il processo regredisce alla fase delle indagini preliminari. Vuol dire che i nuovi PM potranno decidere di mantenere le stesse imputazioni, cambiarle, archiviare per tutti od alcuni degli imputati, indagare altre persone.
E' evidente come la citazione del responsabile civile non abbia più alcun valore così come tutte le costituzioni di parte civile che dovranno essere rinnovate.
Tali atti infatti possono essere fatti solo dopo che è iniziata l'azione penale che si ha con la richiesta di rinvio a giudizio e l'inizio dell'udienza preliminare.
Da dove si ricavi il principio che invece "il pronunciamento del gup rimane valido" è un mistero.
Inviato Giovedi 29 Marzo 2018 alle 11:41

Ne cantavo le lodi prima che subisse, presumibilmente, le pressioni che lei, esperto difensore bancario come si sta dimostrando, può ben immaginare. E se il pronunciamento del gup sulla tanto amata, dall'anonimo dadorossi, Intesa Sanpaolo tecnicamente non valesse, è ancora valido quello di Luigi Giglio, tanto vituperato dal vile anonimo dadorossi quanto amato da me e da decine di migliaia di soci truffati era Ferri, a cui, salvo diverse prove, non può non andare la nostra solidarietà (ha letto vile Dadorossi le "non motivazioni" della sentenza?). Poi una considerazione è per far capire al dadino il ragionamento di Marsan: le basi giuridiche su cui Ferri aveva basato la chiamata in causa rimangono valide e richiamabili da chi, molti, vorranno procedere in tal senso anche perchè non si è mai visto un, chiamiamolo, subentro in cui il subentrante prenda il buono e alsci il cattivo! A questo punto, però, una cosa ai vili anonimi come dadorossi dico: peccato che io non abbia scelto la carriera di magistarto, di tutti, però, non solo degli amici di dadorossi, tutto minuscolo...
Inviato Giovedi 29 Marzo 2018 alle 17:07

Egregio Coviello, non sono un esperto difensore bancario... ( o ex magistrato come Lei afferma), sono solo un modesto cultore della materia giuridica che vedo affrontata nei suoi articoli con pressapochismo ed imprecisioni.
Non ho letto le motivazioni della sentenza di Ferri anche perchè non ancora depositate ( si è infatti riservato 30 giorni) e penso nemmeno lei.
Per quanto riguarda l'ordinanza in ordine alla chiamata in causa di Intesa è scritta male - come qualsiasi persona intellettualmente onesta potrà confermare - e motivata peggio.
Ma visto che solo per aver osato evidenziare imprecisioni o altro sono diventato un "vile" saluto e me ne vo
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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