Quotidiano |

Il presidente provinciale Fidas infuriato con il GdV rilancia l'appello donazioni del sangue

Di Edoardo Andrein Martedi 10 Settembre 2013 alle 13:36 | 0 commenti

ArticleImage

Più sangue. È partito tutto da un appello immediato della Fidas che avrebbe dovuto fare felice il dipartimento immunotrasfusionale di Vicenza, visto che è seguito a una richiesta proprio dal San Bortolo attraverso una serie di mail e telefonate documentate stamani nella sede della Fidas e esibite alla stampa; e invece è scoppiata una polemica dopo un articolo apparso su Il Giornale di Vicenza nel quale Alberta Alghisi, il primario del Dimt, ha smentito seccamente la richiesta della Fidas.

Il presidente provinciale Fidas Vicenza, Mariano Morbin è infuriato e spiega ai giornalisti che "l'articolo su Il Giornale di Vicenza ha subito disorientato e demotivato i donatori di sangue, che sono una grande risorsa di volontari. Ma soprattutto esigo rispetto dei 20 mila donatori Fidas, il termine falsità è inverecondo, non accettiamo di essere trattati da bugiardi".
Parole che hanno fanno sobbalzare sulla sedia l'invitato e autore dell'articolo in questione Franco Pepe, con il quale durante la conferenza stampa si è accesa una diatriba tra i rappresentanti della Fidas e alcuni volontari presenti.
Significative le parole di Loris Cunico, donatore di lungo corso, che ha detto di essere rimasto "spaventato dall'articolo perchè io conosco da lunghi anni questa realtà: sono venuto qui stamattina perchè vogliocapire se il mio sangue serve o non serve più; per fortuna oggi ho capito che il mio sangue è ancora fondamentale per tutte le urgenze, ma per la prima volta ho avuto il dubbio leggendo l'articolo su Il Giornale di Vicenza di domenica".
Parole alle quali il giornalista Pepe ha ribattuto subito dicendo: "mi dispiace ma hai capito male".
Poi il presidente Morbin ha lanciato l'allarme per la crisi delle donazioni a Vicenza chiedendo di sapere
"quali sono le strategie future per risolvere il problema: come segnala uno studio Censis se non aumenta la diffusione nei prossimi dieci anni sarà un problema".
La prima iniziativa è lanciata dalla festa dei giovani Fidas Vicenza a Torri di Arcugnano in piazza Rumor venerdì 13 settembre alle ore 20.45 con la presenza di radio Stella Fm e l'ingresso libero.
 
(nella foto il presidente provinciale Fidas Vicenza, Mariano Morbin, mostra le mail scambiate con il dipartimento immunotrasfusionale)
 
Fidas Vicenza - l Dipartimento immunotrasfusionale di Vicenza, per voce della dr.ssa Leopolda Zampieri, in assenza del primario Alberta Alghisi, lancia un appello a Fidas Vicenza per una forte carenza di sangue e la macchina associativa immediatamente si muove lo scorso 3 settembre 2013 . A pochi giorni dall’appello, però, il primario Alberta Alghisi fa un passo indietro, dichiarando che non c’è affatto bisogno di sangue e si tratta di un problema organizzativo che devono gestire le Associazioni del dono. “Un attacco pesante ed ingiustificato – spiega il presidente provinciale di Fidas Vicenza, Mariano Morbin- aggravato dall’uso improprio della parola “falsità”. Abbiamo come Associazione risposto immediatamente una puntuale e precisa telefonata intercorsa tra il ns. Segretario Provinciale e  una importante figura medica  del Dimt di Vicenza. 

Ricordiamo, tuttavia, che queste azioni sono gravissime, in quanto alimentano la confusione nei Donatori di sangue, che ricordiamo essere una straordinaria risorsa per la società, non solo per il funzionamento del Sistema Sanitario. I livelli di eccellenza che la Sanità vicentina ha sempre mantenuto sono stati raggiunti anche grazie ad un impegno costante del volontariato e delle Associazioni del dono, che non si sono mai risparmiate .  Fidas Vicenza intende manifestare il più rigido rispetto dei ruoli, ma al tempo stesso non accetta che i Donatori vengano trattati senza il dovuto rispetto. “Fidas Vicenza non ha mai fatto appelli al dono senza ragione – sottolinea il presidente Mariano Morbin – e nel caso specifico l’appello è seguito alla segnalazione avvenuta il 3 settembre 2013, a mezzo telefonata intercorsa alle ore 08.58 tra il  ns.Segretario Organizzativo e la dr.ssa Leopolda Zampieri, medico del centro trasfusionale di Vicenza, che ha espressamente chiesto a Fidas Vicenza di attivarsi, in quanto c’era un generale e preoccupante calo delle donazioni. Alle 12.11 dello stesso giorno il sottoscritto ha telefonato alla Dssa Zampieri chiedendo se la necessità era per particolari gruppi sanguigni, o di particolari tipologie di donazioni, ricevendo la conferma di quanto già concordato.

“Ben quattro richieste di sangue pervenute dal Dimt tra luglio ed agosto – prosegue il presidente Mariano Morbin – evidenziano una falla nel meccanismo della raccolta.Fidas Vicenza è preoccupata del fatto che alcuni importanti figure dell’Ulss 6  non comprendano che i Donatori sono persone, non distributori di sangue a comando.

L’attività di Fidas Vicenza fa chiaramente comprendere che la responsabilità non può essere attribuita all’Associazione, che assieme alle altre Associazioni del dono sta realizzando, a spese del pool associativo, un complesso programma per organizzare le prenotazioni delle donazioni, con un costo complessivo di circa 30 mila euro. “In altre regioni – aggiunge il presidente Mariano Morbin – la stessa attività è stata pagata ed implementata  con i fondi della Sanità regionale, ad esempio in Toscana. Tutto questo nell’ottica di una razionalizzazione delle risorse e di una concertazione con il Dimt di Vicenza.

Ed il calo del Dimt di Vicenza del 4,4 per cento, il più pesante in tutta la regione, fa capire che la situazione non può essere presa sotto gamba, ma va affrontata ed esaminata con competenza e non con il ricorso ad una dialettica offensiva ed irrispettosa nei confronti di volontari, che  si prodigano giorno per giorno per supportare il Sistema Trasfusionale Provinciale, Regionale e Nazionale, in modo gratuito, periodico e solidaristico.

Quanto alla donazione di piastrine, La Fidas da sempre è  attiva nelle chiamate ai donatori e nel mese di giugno eravamo già disponibili a variare il modo di chiamata e di prenotazione per i ns. donatori, ma  il Dimt ci aveva assicurato che sarebbe stato realizzato un programma specifico appena dopo il periodo di ferie.

La vicenda assume, quindi, caratteri ben più estesi rispetto a quanto dichiarato “È evidente che il primario del Dimt ha alimentato inutili confusioni – conclude il presidente Mariano Morbin – forse per una loro mancanza di comunicazione interna.

Penso sia opportuna un’attenta e specifica  analisi dei dati negativi del ns. Dimt rispetto ad altri del Veneto, in un’ottica di confronto propositivo per risolvere l’indiscutibile gap di Vicenza, a meno che non si voglia sostenere che oltre all’appello sono falsi anche i dati del Crat Veneto”.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network