Il popolo torna sovrano ma ...
Sabato 2 Luglio 2011 alle 10:44 | 0 commenti
Da VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 216 in distribuzione e scaricabile qui in pdf.
Il voto, si sa, è segreto, ma quello relativo all'ultimo referendum, considerata la stravittoria dei "No", che hanno ottenuto oltre il 90% delle preferenze, è come il segreto di Pulcinella. Un Pulcinella che peró si è tolta la maschera, mostrando come il Popolo, quando le carnevalate ed arroganze del Potere superano il limite della decenza, possa riprendersi il controllo della situazione. Un risultato, dunque, che rappresenta una vittoria sociale, libera da condizionamenti partitici ed ideologici.
Una unanime presa di coscienza di fronte a questioni, quali il nucleare, la privatizzazione dell'acqua o il legittimo impedimento, su cui il Popolo, ritornato Sovrano, ha voluto dire la sua. Una decisione innanzi la quale anche il Premier, ancora convalescente dalla batosta della recenti amministrative, si è dovuto arrendere, ribadendo tuttavia che porterà a compimento il suo mandato, ormai  fondato su una maggioranza fittizia, priva del necessario consenso popolare. Ma  è bene che non esulti neanche la frammentata opposizione politica, sbandierando senza alcun dimostrato merito come propria tale vittoria. Anzi  sarebbe il momento che anche i signori della sinistra, non esenti dai vantaggi ed appannaggi legislativi, cominciassero a farsi un serio esame di coscienza, poiché se si è arrivati a toccare il fondo la colpa è anche loro, dell'ignavia ed opportunismo di cui troppo spesso si sono mostrati testimoni passivi, se non addirittura complici. C'è da chiedersi a questo punto che cosa cambierà davanti all'esito di tale risultato referendario e che cosa sarebbe accaduto se lo stesso non vi fosse stato. Scusate il mio franco disfattismo, se  vi dico che a mio parere, sia nell'uno che nell'altro caso, non avremmo avuto alcun cambiamento. Anche se mi piacerebbe che qualcuno, a fatti e non solo attraverso i soliti astratti ragionamenti, mi riuscisse a provare il contrario. Basta, infatti, fare alcune semplici considerazioni in ordine a ciascun tema referendario per comprendere la consistenza delle problematiche da esso poste. Il nucleare, ad esempio, sarebbe potuto decollare non prima di una ventina d'anni, ovvero quando non esisteranno energie diverse da quelle alternative. Così quando si parla di privatizzazione dell'acqua sembra ignorarsi che la sua gestione è da tempo prerogativa di aziende aventi interessi strettamente privatistici, sotto un apparente veste para-istituzionale. Per cui la sua definitiva privatizzazione avrebbe probabilmente solo ufficializzato quanto si continuerà comunque a fare. E riguardo il legittimo impedimento, pensate forse che sia finita qui? Lo stesso costituiva solo un provvedimento a carattere temporaneo in attesa di rendere operativa la riforma della "giustizia", o cambiare la Costituzione. Propositi già da tempo annunciati dal Premier che, come si è detto, per il momento non molla. Insomma per trasformare l'energia in liquidi ed i liquidi in ulteriori liquidi, vedrete che troveranno ugualmente il modo, facendola come sempre franca. Ciononostante non voglio smorzare ogni vostro entusiasmo per la vittoria elettorale. Come ho detto si tratta di un risveglio di coscienza sociale che va sicuramente tenuto di conto, ma che necessita un approfondimento. In altre parole la consapevolezza va coltivata, anzi organizzata per un cambiamento vero e radicale.
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