Il Pd è (anche) donna: intervista doppia a Daniela Sbrollini e Alessandra Moretti
Mercoledi 29 Agosto 2012 alle 19:24 | 3 commenti
Il 2013 sarà anno di elezioni politiche a livello nazionale e amministrative per quello che riguarda Vicenza. Uno sguardo sulle due donne del Pd da tenere d'occhio, con le loro opinioni e proposte sulla giunta Variati e la loro visione della politica al femminile.
D.S. : Daniela Sbrollini, 41 anni, sposata, ha un figlio di quasi due anni che si chiama Davide. E' deputata del Pd e lavora all'Anci. Nel 2013 sarà candidata alle politiche.
A.M.: Alessandra Moretti, 39 anni, sposata, ha due figli: Guido di 6 anni e Margherita di 4. E' vicesindaco di Vicenza, assessore all'Istruzione e alle politiche giovanili e avvocato. Nel 2013 sarà candidata alle amministrative di Vicenza a sostegno di Variati.
Un giudizio in breve sull'attuale amministrazione di Vicenza con i punti di forza e quelli di debolezza.
D.S.: Ho un giudizio positivo su questa amministrazione, di cui ho apprezzato soprattutto la rivitalizzazione dei quartieri con il loro coinvolgimento nelle scelte dell'amministrazione, andando così incontro alle esigenze dei singoli cittadini. Poteva emergere di più - ma mi auguro che capiterà con la prossima legislatura - il tentativo di uscire da un localismo che sta soffocando la città e una visione più ampia ed europea di una città grande e bella come Vicenza. C'è bisogno di una maggiore valorizzazione delle opportunità culturali e più collegialità nelle scelte. Un salto di qualità che porti a meno attenzione per gli egoismi e a meno divisioni.
A.M.: L'aspetto positivo più importante del lavoro fatto in questi anni è il grande impegno di giunta e sindaco nel dare a Vicenza una vera connotazione di città capoluogo, punto di riferimento per i comuni vicini. I provvedimenti più importanti presi da questa amministrazione sono il Pum, con la scelta di privilegiare la mobilità sostenibile, il successo nell'ottenimento delle compensazioni nella questione Dal Molin, la riapertura della Basilica palladiana, lo stravolgimento degli assetti delle municipalizzate. Inoltre, c'è stata una grande attenzione per i quartieri e per la valorizzazione della partecipazione dei cittadini. Per quel che riguarda il mio settore di competenza, la cultura, c'è stato il piano per le scuole, molto importante. Certo che cinque anni sono pochi, abbiamo impostato un'idea di città , ma bisogna fare di più: rafforzare la ciclabilità , riqualificare alcune zone, come quella industriale e il quartiere San Lazzaro, riqualificare altri edifici scolastici anche da un punto di vista energetico.
Qual è la prima cosa che secondo Lei richiederebbe un intervento in città ?
D.S.: Guarderei di più alle tematiche sociali. So che le difficoltà economiche non aiutano i Comuni - e a Vicenza si è pensato a preservare il welfare, per fortuna - ma serve una visione strategica di maggiore attenzione alle famiglie e ai drammi sociali causati dalla crisi.
A.M.: Proseguirei con la riqualificazione energetica di tutte le scuole cittadine, sposterei l'attenzione sulle zone periferiche e su San Lazzaro, cercando di renderle più verdi e belle da vivere. Mi occuperei del potenziamento dei servizi alle famiglie e in particolare agli elementi più deboli, come gli anziani. C'è anche bisogno di un welfare che aiuti le donne a conciliare vita e lavoro.
Le donne in politica hanno una marcia in più?
D.S.: Per me è importantissimo che venga approvata la legge sulla doppia preferenza per le pari opportunità , così che sia già applicabile quando ci saranno le elezioni a Vicenza. La diversità delle donne è una ricchezza e credo che le risorse femminili possano portare una visione della società più compiuta. E' giusto che Variati faccia un altro mandato, ma confido che la prossima giunta abbia una rappresentazione femminile più ampia, anche perché le donne di questa amministrazione hanno lavorato bene. Nel 2018 spero che ci sarà finalmente lo spazio per una candidatura femminile: le donne ci sono e hanno tutte le carte in regola.
A.M.: A parità di competenze e preparazione, credo che le donne abbiano uno sguardo diverso e più approfondito sui problemi. Siamo capaci di gestire più piani e siamo più abili nel relazionarci con le diverse istituzioni. Credo che le donne possano contribuire su tutti i temi e che in qualsiasi campo siano in grado di dare uno sguardo diverso e più profondo. Certo che al momento i tempi del lavoro sono concepiti ancora da un punto di vista maschile e il welfare è ancora troppo carente con servizi che, quando ci sono, sono costosi. Su questo fronte c'è ancora molto da fare.
(In foto, da sinistra: Daniela Sbrollini e Alessandra Moretti)
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