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Panforte Sapori comprato al Pam di Vicenza: come muore il made in Italy e nascono il panforte 味道这个词 o Lezzetler kelimesi

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 25 Dicembre 2018 alle 22:07 | 0 commenti

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Le feste di Natale, e non solo, sono ormai la celebrazione di quell'inno alla voracità e all'ingordigia che papa Francesco ha condannato nella notte che dovrebbe celebrare la nascita di Gesù, nome che non segue più quello del suo Natale. Se non si consumasse qualcosa, anche di più..., nelle feste, mi direte, perderebbero definitivamente il lavoro anche gli operai appena riassunti nella nuova Melegatti, ma quel lavoro, che dà, o ridà all'uomo, la sua dignità va arricchito dai valori che dovrebbe conservare e tutelare: i sapori del made in Italy. E quindi anche chi vi scrive, goloso ma speriamo non ingordo, ha ceduto alle tentazioni e, dopo un indigeno panettone Loison, è andato (in verità mia moglie è andata...) al Pam di viale Trento a Vicenza e ha comprato il "classico" torrone Sperlari e lo "storico" panforte Sapori, dedicato, come la pizza patrimonio dell'Unesco, alla regina Margherita di Savoia.

Ebbene se del gusto, plasticoso, del torrone Sperlari non possiamo darvi documentazione finché, e prima o poi succederà, le nuove tecnologie non ci consentiranno immagini non solo visibili ma anche "papillabili", vi mostriamo qui la foto di quello che dovrebbe essere il panforte Sapori e di quello che ci si è mostrato quando, golosi, e un po' ingordi dopo l'ottimo panettone di Costabissara, lo abbiamo tirato fuori dalla sua custodia.

Dell'immagine, che per anni ritrovavamo, sia pure con una lenta deriva nel gusto, nel dolce senese all'interno delle immutate, queste sì, confezioni di cartone, non c'è stata traccia oggi nel contenuto, un ammasso di canditi, zucchero e chissà cosa, che, magari, rispetterà, l'elenco e le proporzioni degli ingredienti sulla scatola, ma che ci è apparso spellato non solo esteticamente ma anche dei... Sapori made in Italy.

Siamo stati, allora, sfortunati (mia moglie lo è stata?) nel prendere dagli invitanti scaffali una, l'unica confezione mal cotta e peggio controllata da quel controllo di qualità che in una ditta con quel marchio dovrebbe esserne all'altezza?

O il nuovo panforte Sapori (la Sapori 1832 è passata al gruppo italiano Colussi), come tanti altri prodotti che il bollino prestigioso del made in Italy lo conservano solo perché vengono confezionati in Italia con ingredienti, però, alieni e cuochi bravissimi... a preparare sushi e kebab, ci fa capire che forse la sua copia cinese o la sua versione turca sarà altrettanto collosa e solo zuccherosa ma, almeno, non non ci illuderà col nome Sapori, proponendosi correttamente e con trasparenza come Panforte 味道这个词 o come Panforte Lezzetler kelimesi, made in China il primo, rigorosamente turco il secondo.

Magari queste... evoluzioni senza le attese storiche ci piaceranno anche, ma spereremmo che la Sapori ci documentino che mia moglie è stata solo sfortunata al Pam di Vicenza e non solo una delle tanti testimoni di un degrado costante del prodotti made in Italy, che, per rimanere competitivi, abbassano i costi, di ingredienti e capacità professionali, a scapito della qualità del prodotto finale.

Con danno per se stessi, peggio per loro, ma, anche e purtroppo, per tutto il made in Italy. 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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