Il Palazzo (Trissino) di vetro smerigliato: dipendenti spostati, delibere sepolte e atti chiesti e mai ricevuti
Giovedi 25 Giugno 2015 alle 13:49 | 0 commenti
Ci sono degli spostamenti di personale archiviati come "ordinaria amministrazione", ci sono appalti le cui carte, domandate, non arrivano. Ci sono richieste di atti, da parte di consiglieri comunali, la cui risposta sta ancora soffiando nel vento. È il Comune di Vicenza e il suo Palazzo Trissino dei segreti.
Prendiamo il caso del dipendente Comunale Luigi Tosin, famoso per le sue messe in ricordo dell'ex dittatore italiano Benito Mussolini, il cui trasferimento dall'ufficio oggetti smarriti al protocollo è praticamente pronto, ma non definitivo. Negli uffici di Palazzo Trissino si dice che quello spostamento non sia altro che la "punizione" per la sua attività di nostalgico del fascismo, esercitata al di fuori dell'orario di lavoro. Alle Risorse Umane, però, danno la motivazione ufficiale. E cioè che il trasferimento di Tosin fa solo parte di un meccanismo in cui il personale viene fatto "girare" periodicamente. Se così fosse, perché il trasferimento è fermo? Forse perché è estate e tutto si rallenta o magari, più semplicemente, c'è il timore di una rimostranza da parte dello stesso dipendente.
Più misteriosa la vicenda del trasferimento di un dipendente dell'ufficio annonario, Federico Ponzio, in un altro ufficio. Anche qui si tratta di "normale amministrazione", ma, a quanto sembra, la riorganizzazione degli uffici non sta affatto avvenendo in questo periodo. Ma questa vicenda è legata a tutte le faccende, ancora fumose, che avvolgono il Comando della Polizia Municipale. Nel caso specifico, sembra che un legame di parentela del dipendente con la proprietaria (la moglie) del negozio di bici (Cicli Liotto e Figli snc) che fornisce la Polizia Municipale sia alla base di quel trasferimento. La richiesta di chiarimento sull'acquisto dei cicli non sono ancora arrivate.
In sospeso c'è poi tutta la complicata vicenda degli appalti. Quello delle pulizie, con quel verbale di gara, richiesto e mai arrivato e quelle risposte "tecniche" sul prezzo offerto dalla ditta che ha vinto l'appalto e da molti considerato troppo basso. Poi c'è l'appalto di Parco Querini, con il caos della negligenza sulla sorveglianza, con l'appalto (ri)affidato alle Pantere, l'agenzia di sorveglianza arrivata seconda in gara ma sanzionata per mala-gestione anni prima. Sulla situazione il consigliere di minoranza, Francesco Rucco, ha convocato una conferenza stampa per domani. Ed è proprio lui, infine, ad appicciare un ultimo "post-it" sul vetro smerigliato di Palazzo Trissino: «Vogliamo chiarezza su tutti questi appalti che sinceramente sembrano frutto di un'amministrazione Comunale tutt'altro che trasparente, alla quale voglio ricordare che da mesi ho chiesto l'accesso agli atti per sapere se i nomadi stanno pagando le bollette. Risposta? Il silenzio».
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