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Il no di Italia nostra al progetto parco eco - industriale e al centro logistico Despar

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 1 Marzo 2012 alle 00:23 | 0 commenti

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Margherita Verlato, Presidente di Italia Nostra Sezione Medio e Basso Vicentino  -  Italia Nostra si è sempre fatta interprete e portavoce delle gravi problematiche che investono il territorio del Basso Vicentino, contro le scelte di una gestione impropria di un'area a vocazione prettamente agricola o di piccole realtà artigianali.

La realizzazione della Valdastico Sud, ritenuta da molti, non solo da ITALIA NOSTRA, opera inutile per risolvere il problema della viabilità locale e dannosa per le gravi ricadute sull'equilibrio ambientale del territorio, sta compromettendo in modo preoccupante l'integrità di tale area, ricca di valenze paesaggistiche e storico architettoniche di grande rilevanza.

Una zona che annovera tra le sue ricchezze paesaggistiche un prezioso centro storico come Costozza,
dolci propaggini collinari dove, accanto ad antichi insediamenti storico - religiosi come l'Eremo
di San Cassiano, in grave stato di conservazione, vivono ancora i piccoli paesi con le vecchie chiese
parrocchiali.
Una zona che, in anni recenti, ha visto avviare attività agricole di eccellenza ( vigneti, uliveti, frutteti,
ecc.....) con una campagna solcata da corsi d'acqua e opere di canalizzazione di antica origine,
strettamente connesse alla bonifica e all'attività agricola e vede ora un ulteriore attacco speculativo
alla sua già compromessa integrità con una colata di cemento, con insediamenti produttivi che mal
si inseriscono nell'ambiente circostante.
Il centro logistico DESPAR è un chiaro esempio di tali scelte, difformi e contrastanti con le reali
esigenze produttive ed abitative dell'area.
Sarà questo l'unico insediamento? ITALIA NOSTRA teme di no: numerosi ne seguiranno perchè
numerosi e forti sono gli interessi speculativi.
Una colata di cemento che avrà gravissime ripercussioni sull'equilibrio idrogeologico del territorio:
l' asfaltatura dell'autostrada, le aree dei caselli, le nuove zone industriali aggiungeranno migliaia
di metri quadri di superficie impermeabile che favorirà lo scarico diretto di acqua piovana sui
corsi d'acqua con pesanti conseguenze che tutti i cittadini saranno costretti a subire.
Purtroppo, le recenti, disastrose alluvioni del Vicentino ne sono testimonianza.
Il Progetto del PARCO ECO - INDUSTRIALE dello Studio AUXO , tra i vari obiettivi e strategie
elencati, pone l'attenzione, come Progetto sostenibile, "alle qualità architettonico - ambientali degli
insediamenti..... agli impatti ambientali derivanti dai processi produttivi..... agli aspetti connessi
alla fruizione, all'estetica, alla funzionalità degli spazi e alla loro integrazione nell'ecosistema....."
Se da un lato potrebbe rappresentare per alcuni aspetti, un tentativo di programmazione futura
attenta al territorio, dall'altro, se si tralascia di discutere e prendere in considerazione anche l'opzione
"zero" , cioè la possibilità di rinunciare a tale insediamento o in caso contrario di discutere
soprattutto della localizzazione del sito, si ha la sensazione che il progetto sia solo un tentativo di
giustificare l'insediamento DESPAR e il solito inchino agli "interessi" privati anziché imporre la
preminenza dell'interesse pubblico. Se non realmente condiviso con tutte le forze interessate che
vivono il territorio, che lo fruiscono non solo in termini economico - imprenditoriali, correrà il rischio
di rimanere, appunto, solo un progetto di buone intenzioni!


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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