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Il "mercato del sociale", Parolin: profit o nonprofit, questo è il problema

Di Citizen Writers Lunedi 11 Maggio 2015 alle 22:37 | 0 commenti

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Luciano Parolin, Gruppo Anziani Amici Viale Trento

Sino a qualche anno fa era chiamata beneficenza, assistenza ai bisognosi. Esisteva l’Eca  l’ente comunale di assistenza, le Dame di San Vincenzo, ora Ipab. Ma la filantropia, ridotta ad un gesto occasionale, non risolve la tutela della salute e dell’ambiente.

Il valore di queste attività chiamate volontariato, terzo settore, no profit  o meglio Nonprofit sta nella strategia, diventata: organizzata, continuativa, coordinata, con obiettivi  umani e sociali. Perché  tanta crescita del non profit? E' il risultato della incapacità delle Istituzioni di risolvere i problemi delle persone, perché i fondi si sono drasticamente ridotti.

Il principio di base con cui si legittima il ruolo sociale è quello di un’impresa che svolge un’attività in favore della collettività e che non persegue fini di lucro, sostenuta dalla pubblica amministrazione con sgravi fiscali, contributi, numerose facilitazioni  L’esplosione del terzo settore in Italia avviene nei primi anni ’90 accompagnato da ideali di  onestà, altruismo, solidarietà, impegno sociale. Purtroppo il volontariato in senso stretto è cambiato, la solidarietà non può essere gestita in modo generico, richiede una formazione professionale e maggior qualificazione. Si stima in 26 mila le organizzazioni operanti nel territorio, coinvolti circa 6 milioni di individui. Nel volontariato lavorano 100.000 persone, retribuite regolarmente. Le associazioni sono iscritte nel registro regionale e ricevono finanziamenti sotto forma di contributi. I comuni, incapaci, a gestire un Piano Regolatore Sociale, appaltano le operazione divenute strumento per scaricare i bisogni dei cittadini. Ma chi sono gli OPERATORI SOCIALI ? Assistenti domiciliari, badanti, educatori, soci e collaboratori di cooperative sociali, associazioni che gestiscono servizi pubblici quasi sempre con denaro pubblico. Lo Stato, le Amministrazioni Comunali tendono a potenziare la presenza del Volontariato, non come attività di solidarietà libera e gratuita, ma come lavoro a basso costo, sostitutivo del  servizio pubblico.  Ecco quindi proliferare associazioni di volontariato che fiutato il “business” fanno a gomitate per offrire servizi al ribasso, un mercato sociale con tanto di progetto ed offerta di servizi o bonus monetari offerti agli utenti. Bisogna riflettere, sulle molte ambiguità esistenti per un impegno in cui non si distingue più il volontariato puro dal lavoro part time. Per questo motivo bisogna partire da una distinzione onde evitare equivoci. Cioè la suddivisione del personale del Terzo Settore in Volontari e Cooperanti. I primi sono volontari allo stato puro, con semplici rimborsi spese, i secondi hanno contratti di collaborazione continuata e continuativa, con livelli economici del settore Commercio. Il problema della sussidiarietà è trascurato, dimenticato, il servizio alla persona, pur essendo uno dei  fondamenti della dottrina sociale della Chiesa dal 1891 quando Papa Leone XIII° ne  parlò nella Rerum Novarum come subsidium cioè aiuto, tutto questo 100 anni prima delle cooperative di cui si parla. Purtroppo il lavoro di tanti volontari puri è vanificato dalla continua ricerca del guadagno e dai rapporti di lavoro mascherati sotto le false spoglie della prestazione lavorativa del socio tesserato. A quando una seria verifica delle problematiche?

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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