Il lavoro si rattrappisce anche a Vicenza e nel Veneto
Lunedi 19 Marzo 2012 alle 10:37 | 0 commenti
Da VicenzaPiù n. 230
Si leggono i dati nazionali e regionali su disoccupazione e inflazione e cresce lo sconforto. Tempo fa ci avevano "convinti" che era necessario togliere la scala mobile. Era quella che frenava lo sviluppo. Poi, ci dicevano, tutti saremmo diventati più ricchi ... i nostri salari sono tra i più bassi d'Europa. "Privato è bello" gridavano. E hanno privatizzato tutto il possibile (e vogliono continuare a farlo anche nei settori strategici) ... a adesso paghiamo di più per ottenere servizi sempre peggiori e meno efficienti.Hanno fatto leggi che prevedevano decine di contratti di lavoro a tempo determinato. Hanno usato l'inglese per confonderci con tipologie di lavoro dal nome "esotico". Ma il "job on call", "job sharing", lo "staff leasing" altro non sono che forme odiose di lavoro intermittente, precario, senza diritti. Ci spiegavano che, così, si sarebbero creati nuovi posti di lavoro, tanti nuovi posti di lavoro. invece è aumentata la disoccupazione, soprattutto giovanile.
In Italia la disoccupazione totale è arrivata al 9,2% (2.312.000 persone, 64.000 in più in un mese, 286.000 in più solo in un anno). Quella giovanile è al 31,1%. L'inflazione ha raggiunto il 3,3%. In Veneto i posti di lavoro dipendente sono calati di 15.000 unità in un anno. Il lavoro a tempo indeterminato è sempre meno. I numeri ci mostrano in maniera impietosa come la situazione sia drammatica.
Per quanto riguarda il lavoro dipendente, il saldo tra assunzioni e cessazioni, nella nostra provincia di Vicenza è stato negativo (-2.400 addetti). Dal 2009 sono stati persi 14.300 posti di lavoro. Ma il dato è ancora più negativo se si considera il lavoro a tempo indeterminato: nei primi 9 mesi del 2011 sono stati persi 5.176 posti di lavoro. Inoltre, sempre nella provincia di Vicenza, 6.681 lavoratori sono entrati in mobilità nel 2011. Per quanto riguarda la regione Veneto, solo nel quarto trimestre del 2011, ci sono state 136.000 assunzioni delle quali solo 19.600 a tempo indeterminato. Le cessazioni sono state (sempre nel quarto trimestre del 2011) 197.500. In soli tre mesi c'è stato un saldo negativo di 61.500 posti di lavoro. Nel 2011, i lavoratori entrati in mobilità in Veneto sono stati 34.478. Nelle piccole imprese artigiane aderenti all'Ebav, solo nei primi 6 mesi del 2011, i lavoratori coinvolti nelle procedure di sospensione (che hanno potuto accedere all'indennità di disoccupazione) sono stati 7.846 per un totale di 192.845 giornate. Sempre in Veneto i lavoratori "anziani" (oltre i 55 anni di età ) licenziati sono stati 1.069.
Inoltre, a livello nazionale, la cassa integrazione nei primi due mesi del 2012 ha ripreso a crescere. Rispetto a gennaio, febbraio registra un incremento del 49,1%. Questa è la situazione che si deve affrontare. Questa è la vera emergenza del paese.
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