Quotidiano | Categorie: Sindacati

Il gruppo Zambon decide di cedere la Zach di Lonigo: i sindacati esprimono preoccupazione

Di Emma Grande Lunedi 29 Settembre 2014 alle 09:37 | 0 commenti

ArticleImage

Le RSU della Zach Zambon Chemicals del gruppo Zambon, in una nota congiunta con FILCTEM CGIL Vicenza, FEMCA CISL Vicenza e UILTEC UIL Vicenza, rendono noto che lo scorso 3 settembre l'amministratore delegato dello stabilimento di Lonigo (balzato alle cronache cittadine nel 2010 per la morte di un suo operaio Sebastiano Storti, trovato congelato in una vasca a 20° sotto lo zero) hanno comunicato la decisione della proprietà di ricercare un socio industriale strategico non escludendo la possibilità della cessione del pacchetto di maggioranza di fatto, rilevano i sindacati, segnando «una svolta storica nella politica industriale del gruppo Zambon.

La ricerca di tale partner anche se presentata come una opportunità di crescita e rafforzamento, solleva comunque alcune perplessità e preoccupazioni tra le maestranze aziendali ben evidenziate nelle assemblee del 04/09/2014».
Sono sempre i rappresentanti sindacali a far notare come, dopo, comunque, «alcuni anni di sofferenza acuiti dal calo di uno dei prodotti di punta, la proprietà per lungo tempo ha dichiarato che la chimica occupava un posto speciale nel proprio cuore e pensiero. I fatti ora dimostrano che non è così.
Avremmo preferito che ad informare i Sindacati e i Lavoratori fosse la Proprietà direttamente; non perché fosse un atto dovuto, ma ci pareva ovvio e normale viste le aspettative create con continue dichiarazioni che siamo parte di una grande famiglia».
A questo punto, osservato che «in una vera famiglia non si condividono solo i momenti "buoni"» e chiosata l'osservazione con un nota amara «Evidentemente ci siamo sbagliati», i lavoratori e le OO.SS sostengono che:
«- l'attuale situazione di difficoltà aziendale non è stata causata dalle maestranze ma dalle scelte errate fatte dal management e dalla proprietà del gruppo;
- tali scelte, in particolare quella di non investire decisamente e "per tempo" nell'ammodernamento tecnologico e industriale del sito di Lonigo ha ridotto la disponibilità economica del gruppo nel medio periodo non consentendo quelle scelte che ora sarebbero tornate utili; - la focalizzazione su un solo grande (per quantità) prodotto ha fatto perdere di vista altre possibilità che il mercato offriva;
- La RSU ed i lavoratori, con grande senso di responsabilità, hanno sempre consentito allo stabilimento Zach di Almisano di Lonigo di cogliere le opportunità di mercato che si sono presentate negli anni. Tutto questo è dimostrato dalla grande flessibilità messa a disposizione dai lavoratori per coprire le esigenze produttive e dall'accordo che ha introdotto il salario d'ingresso volto appunto a contribuire al contenimento dei costi aziendali;
- sono i lavoratori stessi a volere il rilancio dello stabilimento, non fosse altro per evitare di sentirsi dire che l'impegno profuso di anno in anno non è bastato a centrare gli obiettivi;
- i lavoratori stessi concordano sulla necessità di un partner industriale strategico che porti, prodotti, soldi/investimenti, intelligenze (e che non svuoti il brand o lo stabilimento delle ricchezze umane e di conoscenza che già possiede)».
Ma, ovviamente, gli stessi lavoratori «chiedono anche un partner che garantisca, valorizzi e incrementi i livelli occupazionali, che valorizzi gli accordi esistenti, che continui l'impegno su ricerca, sicurezza, ambiente e salute» e per i motivi elencati che «nella attuale fase di transizione in cui l'incertezza è massima, le RSU Aziendali, chiedono di essere costantemente aggiornate su tutto quanto riguardi il futuro di Zach System e inoltre, richiedono unitamente alle OOSS Territoriali, un incontro con i vertici del gruppo e con la proprietà. Incontro che dovrà essere occasione di approfondimento delle strategie aziendali e di esposizione delle preoccupazioni che i dipendenti, in assemblea, hanno espresso per il loro futuro».


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network