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Il GdV - Giornale di Vescovi "passacarte" della Mobile di Vicenza? I "poteri" e l'attacco a VicenzaPiù dell'ex BPVi Gianni Zonin, ex Roi ma anche no: il Gdv predica la "continuità"...

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 21 Luglio 2016 alle 11:48 | 0 commenti

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Il GdV è noto come Giornale di Vicenza ai suoi vecchi 32.000 affezionati acquirenti o destinatari a qualche titolo di copie cartacee ma a noi piace chiamarlo Giornale di Vescovi, per ricordare, grazie a Luciano Vescovi successore "amico" di Giuseppe Zigliotto alla presidenza di Confindustria Vicenza, il suo forte legame con la proprietà confindustriale. Ora è risaputo come il foglio locale sia da sempre in contatto  con procure, questure e organi vari dei poteri con modalità mediaticamente "privilegiate" non solo per la "qualità" indubbia dei sui collaboratori e per la quantità, anche se ormai scemante, dei suoi lettori ma perchè i "poteri" o frange dei poteri si amano spesso fra di loro. Notizie e indiscrezioni, a volte vere, a volte imprecise se non addirittura false o utili agli investigatori, quando ci si fida per lo scoop a tutti costi di certe voci, spesso interessate, riempiono da sempre le sue pagine.

Oggi, però, magari per eccesso di "esibizionismo" del proprio "potere" con i "poteri", una collega arriva a raccontare, nella cronaca su un presunto furto falso a un bar di Corso Fogazzaro, il feeling tra il GdV e la Squadra Mobile di Vicenza con questa frase: "Nonostante le forze dell'ordine avessero subito espresso le loro perplessità sulla vicenda, il Giornale di Vicenza aveva concordato con gli investigatori di limitarsi a riportare la semplice cronaca del furto denunciato per non compromettere le indagini...".

Al di là delle deontologia, diciamo discutibile per non imitare Il fatto Quotidiano che la definirebbe "vergognosa", di una patto simile (a Roma direbbero oggi "che vor dì sta parola?"), la "Squadra mobile della questura" è felice che si sappia, se è vero, che quella che si firma come collaboratrice del Giornale di Vescovi lo sia anche degli organi di Polizia?

Se non lo è si muova di conseguenza.

Se lo è, ma non vogliamo crederlo, ci dica a quale titolo lo sia, ci spieghi come si possano comunicare "fatti sensibili" a chicchessia, sia pure stimati colleghi della stampa, e perchè utlizzi la stampa a supporto di proprie strategie investigative.

E soprattutto la Squadra mobile comunichi tutto, se vero o falso, anche agli organi inquirenti superiori.

Noi potremmo segnalarlo all'Ordine dei Giornalisti ma ci basta farlo alla Squadra Mobile stessa, che secondo il GdV sarebbe una sorta di "pasascarte" ai suoi collaboratori.

E ci basta segnaalrlo ai lettori (pensino se un giorno quelle eventuali carte fossero usate e  diffuse, magari contro ignari cittadini, per scopi non proprio cristallini... ) perchè oggi e per i prossimi giorni abbiamo altro da fare.

Dobbiamo, infatti, cercare, oltre a notizie non concordate eventualmente con la Mobile o con altri poteri, soldi per difenderci da una serie di attacchi minacciosi tra cui quelli di tal Cav. Lav. Dott. Gianni Zonin che ci ha chiesto di devolvere  alla Fondazione Roi (via citazione, intimidatoria?, trasmessa a spese non personali ma dei fondi istituzionali e già striminziti per il Museo Chiericati) un miloncino di euro dopo che con la sua presidenza il patrimonio di titoli del lascito del defunto marchese Giuseppe Roi ne ha perso 24 di milioni.

Milioni che, in un modo o nell'altro, sono finiti nella casse della Banca Popolare di Vicenza, da lui contemporaneamente presieduta con gli effetti ben noti per le sue azioni in pancia anche alla Roi, che sempre con il Cav. Lav. Dott. si è scoperta anche "immobiliarista" comprando a 2,5 milioni di euro l'ex Cinema Corso.

Ma il ben informato Giornale di Vescovi ier l'altro ci ha rassicurato sulla vicenda delle dimissioni di Gianni Zonin dalla (s)Fondazione Roi brindando, grazie alla sua designazione di Marino Breganze a suo successore in pectore, alla «continuità alla Roi. Con buona pace di chi pensava di metterci le mani sopra».

Se la Squadra Mobile è ospite di riguardo al GdV e viceversa, in Via Fermi sono invece immobili le simpatie.

Per i soliti noti...


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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