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Il futuro di Aim

Di Citizen Writers Mercoledi 22 Gennaio 2014 alle 20:57 | 1 commenti

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Riceviamo da Giuliano Raimondo, collaboratore CGIL Vicenza e pubblichiamo - Leggendo anche la stampa cosiddetta locale, si evince che la città di Vicenza rischia di pagar caro il ritardo di strategie per le sue ex municipalizzate. Strategie intese come risposta ai diritti degli utenti e delle comunità rispetto al ruolo dei beni comuni forniti tramite società controllate della multiutilty berica denominata Gruppo AIM.

Si tratta di servizi pubblici sempre più indispensabili per la qualità della vita delle persone, in particolare, in un contesto di grave crisi economico sociale come l’attuale che impoverisce sempre più grandi masse di persone e famiglie.

Mi riferisco, come esempio, alla situazione relativa ai servizi pubblici che il Comune di Vicenza eroga&gestisce tramite sue società partecipate al 100%. Nello specifico la Servizi a Rete srl e la Valore Città Amcps srl. Società del Gruppo regolate da contratti di servizio con Aim spa, la quale assicura anche a queste, attività amministrativo, commerciali e legali, nonché la gestione del personale.

Sono Società “rinchiuse” nel Gruppo AIM (multiutility), da quasi un anno collocate fuori dal sistema di gestione in house (gestione con affidamento diretto dei servizi) ma che alla data odierna nulla sembra mutato, al di la di interessanti enunciazioni dell’amministratore unico del Gruppo Paolo Colla.

Ad esempio, mentre Snam Italgas, F2i Rete Italia  (Enel rete gas, G6, 2Igas) e Asco Piave si stanno riorganizzando al loro interno, per ammodernare l’organizzazione e i sistemi di lavoro per affrontare anche le gare d’ambito e connesse regole per la gestione via via emanate dall’Autorità per l’Energia Elettrica, Gas e Acqua, AIM, per quanto ci è dato a conoscere, è sostanzialmente ferma a fronte ad una situazione in grande movimento.

Siamo, come Paese, in una situazione che purtroppo spinge verso un tipo di mercato di servizi pubblici denso di insidie in quanto sempre più carente di caratura sociale.

Mentre gran parte delle Province Venete si sta orientando verso aggregazioni comunali territoriali ampie, per far fronte ai riflessi sui servizi alle comunità (ambiente, rifiuti, acque, trasporti, scuole, ecc.) in conseguenza al loro superamento, Vicenza rischia lo schiacciamento tra l’area veneta rappresentata da Treviso, Padova, Venezia, e la provincia di veneta di Verona attratta verso Brescia e oltre, ma componente della potente area lombarda;  ricordo che F2i Rete Italia ha di recente costituito la sede  baricentro per il nord-est in Lombardia, e precisamente a Bergamo.

Ma tornando a AIM: dove sono i promessi Piani Industriali per il Gruppo AIM e per le sue Controllate, onde evitare, prima di tutto, il declino di Valore Città Amcps e il conseguente impatto sul resto del Gruppo anche sotto i profilo della tenuta dell’occupazione? Occupazione pregiata date le qualità professionali che presenta.

Perché AIM non riorganizzano per superare la costosa dispersione di attività tra Controllate al fine di ricomporre anche attività di filiera, comprese quelle di costruzione e manutenzione di reti e cabine, per  migliorare la produttività concreta e misurabile, per contenere costi comprimibili senza peggiorare i trattamenti ai dipendenti, e per contenere attività date in appalto onde evirare anche il rischio esuberi di personale?

Risponde al vero la notizia che AIM si appresterebbe a esternalizzare attività per la gestione del personale, invece che razionalizzare al suo interno, dotandosi finalmente di un adeguato sistema per la gestione delle relazioni industriali per un Gruppo che conta oltre 1.000 dipendenti, regolati in 8 c.c.n.l.?

Esiste in AIM, un adeguato progetto formativo per il riutilizzo di persone tra società del Gruppo per far fronte alle aumentate esigenze di mobilità interna?

Non ci si venga dire che per far lavorare con continuità e produttivamente le maestranze di Valore Città Amcps, basti l’affannosa opera della ricerca, oltre il perimetro comunale, dell’Amministratore Quero, quando la città di Vicenza e i suoi servizi a rete abbisognano di poderose scelte di investimento per l’ampliamento, il rinnovamento e l’aggiornamento, a partire dagli impianti per la distribuzione delle energie. Impianti da decenni oggetto di continui e costosi rattoppi che evidenziano quel vivere alla giornata causato da carenza di investimenti i quali, a loro volta, generano ripetitivi interventi per emergenza.

Aim abbisogna di più programmazione e di razionalizzazioni organizzative per migliorare la qualità e sicurezza dei servizi, per contenere costi comprimibili quali quelli di tempi logistici che sono “tara” prodotta da carenza di programmazione.   

Se poi, per esempio, si analizza il sistema della distribuzione e governo dell’energia elettrica, notiamo che le cabine di distribuzione media/bassa tensione sono tuttora prive di un completo sistema automatico d’intervento dal Centro Controllo Reti al fine di contenere tempi di fuori servizio, indotti riflessi negativi sull’utenza e sui costi.

Anni addietro, tra la Controparte AIM e le Rappresentanze Sindacali dei dipendenti impegnati nei settori dell’energia e connesse attività amministrative, vi era il confronto annuale sui bilanci preventivi, ossia anche sui lavori da fare. In quella sede vi era il confronto di merito sugli obiettivi da raggiungere con relative risorse umane e tecniche.

Ricordo che in quella sede, anche se non in ordine di priorità ed esaustiva, le Rappresentanze Sindacali dei dipendenti nei settori dell’energia evidenziavano l’esigenza: di portare urgentemente a norma tutte le cabine di distribuzione dell’energia elettrica e del gas; di cambiare i contatori vetusti;  di adeguare e mettere a norma gli impianti e reti per la distribuzione delle energie, compreso quello della pubblica illuminazione; di aggiornare costantemente il sistema della fatturazione dei consumi (bollette chiare, puntuali e leggibili); di promuovere la polivalenza possibile al fine di superare parcellizzazioni professionali non funzionali ai processi di produzione e per abbassare la costosa piramide gerarchica;

di contenere i tempi logistici tramite una vera e moderna programmazione delle attività. “AIM è tuttora priva di un moderno sistema di analisi delle gestioni che agevoli riorganizzazioni e razionalizzazione dei sistemi di produzione, nonché il contenimento di costi logistici comprimibili”; di adeguare i cosiddetti organici al normale battente di lavoro anche tramite una moderna gestione del tour nover e per ridurre all’osso rapporti di lavoro a tempo determinato; di aggiornare costantemente materiali, tecnologie e mezzi per il lavoro produttivo e sicuro; di superare le parcellizzazioni organizzative e la sovrapposizione di responsabilità previo l’adeguamento costante della organizzazione del lavoro;  di attuare un sistema per la adeguata formazione e addestramento delle maestranze, in particolare quelle tecnico-operative, in quanto più esposte agli infortuni; di adeguare, con una seconda persona per turno, l’organico preposto alla conduzione del Centro di Controllo Reti in S.Biagio, per migliorare le garanzie di sicurezza dei servizi e della vigilanza tramite video, di sedi e impianti;  anche per rispondere alle esigenze fisiologiche del preposto turnista alla conduzione del centro durante le sue 8 ore di prestazione, senza abbandonare telefono, monitor e tastiere, e per far fronte a eventuali esigenze di pronto soccorso sanitario in caso di malore; di adottare un razionale sistema per la classificazione delle persone, comprensivo di una più adeguata politica retributiva.

Vi era, anche un confronto sulle opere che AIM intendeva affidare in appalto. Di norma investimenti che non giustificavano posizioni di lavoro interno a tempo indeterminato.       

Ora, di tutto questo non c’è più sostanziale traccia, mentre si “parla” di coinvolgere in qualche modo i lavoratori nella gestione dell’impresa… dimenticando la rappresentanza di chi paga tikets, tariffe e bollette? 

AIM, come citato sopra, è tuttora priva di un moderno sistema per le analisi di gestione, orientate anche all’esigenza di miglioramento della produttività, tramite obiettivi di concreti e misurabili, atti a migliorare l’organizzazione del lavoro e la qualità del lavoro reso. (Aim fa perdere tempo per imporre una confusa e contraddittoria “pagella” annuale per la cosiddetta produttività individuale come ai tempi della penna d’oca. Tempi in cui non esistevano ne gli attuali processi informatici, ne l’attuale accresciuto livello di istruzione media delle persone. Addirittura, alcune voci della “pagella”, di fatto per la valutazione soggettiva della produttività individuale, fanno emergere interrogativi rispetto a potenziali rischi di esposizione a infortuni e per potenziali danni alle cose, come risultato di possibili eventuali “improvvisazioni” tecnico organizzative)

Nel vertice generale di AIM è sempre più evidente la mancanza del peso dell’“ingegneria” rispetto alla preponderante “finanza”. Il problema AIM risiede quindi anche nel “manico”!

Ma per tornare al tema principe, è evidente che Vicenza non è riuscita a far la parte trainante quale Città capoluogo di provincia, in particolare nel campo dei servizi pubblici. Per esempio, non è  riuscita a convincere la Provincia per unificare i due gestori del trasporto pubblico locale quali AIM Mobilità e F.T.V..  “Non ci si venga dire che è solo colpa del Commissario della Provincia, perché, per esempio, i Comuni di maggior influenza quali quelli dell’Alto Vicentino, come Valdagno, Schio, Thiene e Bassano del Grappa, sono tutti amministrati dal centro sinistra e con il P.D. spesso in posizione maggioritaria”

La città di Vicenza, con le gare per il rinnovo delle concessioni per la distribuzione del gas, almeno in 3 dei 4 ambiti territoriali minimi (A.Te.Mi.), al di la delle enunciazioni sembra interessata alla sola gara per l’A.Te.Mi. denominato Vicenza1 (=). Perché?

Nessuna prospettiva d’intesa con i Comuni proprietari della Pasubio Group/Pasubio Rete Gas per le prossime gare per gli A.Te.Mi. Vicenza 1, Vicenza 2, Vicenza 3 e Vicenza 4?

Vi è un confronto con la veneta Asco Piave, per quanto riguarda il “riordino” della rispettiva presenza distributiva a macchia di leopardo, tra comuni delle province di Treviso e Vicenza?

Nel frattempo riscontriamo che è nata Pedemontana Distribuzione Gas con sede a Nove e quindi: quale rapporto con il Comune proprietario della nuova Società, in previsione delle citate gare d’ambito?

C’è l’Amministratore unico del Gruppo AIM che sembra frenato nelle idee per lo sviluppo del Gruppo e delle sue Controllate in quanto esiste una Direzione Generale con troppo potere. Un potere che arriva da stagioni partitico amministrative nel cui contesto AIM ha vissuto periodi molto difficili, come rilevabile nei vari bilanci consuntivi.

Direzione Generale, ripeto, da ridimensionare ricreando l’essenziale equilibrio tra la “finanza” e l’ “ingegneria” come era tempo addietro. Tempi in cui si investiva di più in impianti e reti di servizi, in preziosi rapporti con i comuni contermini a Vicenza, e nelle risorse umane.

Tramite i servizi pubblici erogati da AIM, la città di Vicenza aveva saputo aggregare aree comunali vaste, mentre ora, il dialogo con alcune Amministrazioni sembra difficile. Difficile anche con Comuni ove AIM distribuisce gas e assicura il trasporto pubblico? Perché tale situazione, considerata l’imminenza delle gare per la concessione di servizi pubblici?  Forse il Comune di Vicenza vuol vendere qualcosa di AIM per far cassa?

(=) l’A.Te.Mi. Vicenza1 comprende 34 comuni vicentini (Agugliaro, Albettone, Alonte, Altavilla  Vicentina, Arcugnano, Asigliano, Barbarano Vicentino, Bolzano Vicentino, Brendola, Bressanvido, Camisano Vicentino,  Campiglia dei Berici, Castegenro, Grancona,  Grumolo delle Abbadesse, Longare, Lonigo, Montegalda, Montegaldella, Monticello Conte Otto,  Mossano, Nanto, Noventa Vicentina, Orgiano, Poiana Maggiore, Pozzoleone, Quinto Vicentino, San Germano dei Berici, Sarego, Sossano, Torri di Quartesolo, Vicenza, Villaga e Zovencedo) e 5 comuni padovani (Arquà Petrarca, Cinto Euganeo, Lozzo Atestino, Rovolon e Vò) che nell’insieme significano quasi 80 posti di lavoro, oggi distribuiti in diversi  gestori

Leggi tutti gli articoli su: Aim, Giuliano Raimondo

Commenti

Inviato Giovedi 23 Gennaio 2014 alle 07:25

Ma CGIL non ha magari dato indicazioni per votare Variati????
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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