Il fastidio di associare "degrado" e "povertà": basta a demagogia amministrazione berica
Giovedi 12 Gennaio 2012 alle 23:56 | 0 commenti
Riceviamo da Davide Vittorelli, Coordinatore cittadino Sinistra Ecologia Libertà , e pubblichiamo
Provo un certo fastidio quando si accostano i termini "degrado" e "povertà " nel parlare di un essere umano. Ritengo non ci sia alcun "degrado" in una persona che, soffocata dalle difficoltà economiche, dai problemi di salute, dalla mancanza di rapporti umani e sociali, viene trascinata nella povertà , nel disagio, nella solitudine. Non percepisco "degrado" in una persona abbandonata che, perso il posto di lavoro o la famiglia, è costretta, per necessità e non certo per scelta, a vivere di stenti e ad eleggere una panchina o un porticato quale propria dimora.
Ammettiamolo, molti di noi preferiscono ignorare queste persone, schivarle od intenzionalmente evitarle, timorosi forse che quella loro condizione d'indigenza e miseria possa venir trasmessa anche solo incrociando con loro lo sguardo.
Sono convinto che su questo tema il compito di un'amministrazione moderna ed evoluta non sia quello di suscitare od incentivare tale luogo comune, ma sia invece quello di ricercare degli strumenti idonei all'eliminazione della povertà , delle sue cause, delle sue proliferazioni e di attivarsi per predisporre strumenti utili alla reintroduzione, nella comunità , delle numerose "vittime della povertà ".
La persona indigente, infatti, non è e non può considerarsi un problema da eliminare o da celare alla vista della collettività ; è solo una vittima da soccorrere, da reinserire nella rete sociale e soprattutto (potendo) nel mondo del lavoro.
Anche a Vicenza però questo semplicissimo assioma non viene riconosciuto dalle forze politiche che si ostinano invece ad affrontare la questione con metodi grossolani, populisti e per nulla efficaci.
Mi riferisco in particolare (ultimo di una numerosa serie) al fatto che è trascorso ormai un mese dalla rimozione, da parte di AIM, delle panchine site in Viale Roma.
Così facendo l'Amministrazione Comunale non può ritenere di aver risolto il problema dei senzatetto nella zona di piazzale de Gasperi: togliendo le panchine, vietando la possibilità di sdraiarsi nei giardini comunali, proibendo il transito o la sosta in alcune aree, confezionando ordinanze ad hoc contro i mendicanti, il Comune di Vicenza non sta minimamente incidendo sulla povertà , sul "degrado" e sulle cause di questi seri fenomeni.
Così facendo l'Amministrazione berica si sta limitando solo a spostare le vittime di questi disagi, occultandoli alla vista della "Vicenza-bene" del centro storico, scaricandoli, come fossero merci sgradite, nei quartieri limitrofi o nelle meno frequentate zone periferiche.
Mi rendo perfettamente conto che su questo terreno è facile fare demagogia o venir tacciati di buonismo tipico della sinistra tradizionale, ma non è questo l'intendimento di Sinistra Ecologia Libertà .
Per alleviare il grave problema della povertà nel capoluogo, è necessario che l'Amministrazione costruisca una fitta rete di solidarietà , coinvolgendo le Associazioni, le Parrocchie, i Sindacati e la stessa comunità locale, per definire insieme progetti di reinserimento, investire risorse umane ed economiche, potenziare strutture già attive nel settore e studiare rimedi per combattere concretamente le cause di questo disagio sociale.
La formazione culturale è altresì fondamentale; solo con una mentalità libera da stereotipi e pregiudizi e col riconoscimento della dignità di tutti i componenti della "famiglia umana" si possono evitare scelte facili e poco rispettose dei più sfortunati. Quest'investimento, che inizialmente può apparire oneroso, avrà poi ricadute positive sull'intera città , poiché si avranno meno casi sociali e più sicurezza, e tutti avranno contribuito a costruire una società più equa, più solidale, più civile.
Sinistra Ecologia Libertà confida che l'attuale Amministrazione abbandoni rapidamente le politiche populiste e demagogiche riconsegnandole agli esponenti della destra locale e che riscopra invece il gusto della risoluzione reale dei problemi, della solidarietà concreta, della buona politica al servizio dei cittadini, anche di quelli in difficoltà che, come riportano i dati di Istat e Caritas, sono sempre più celati alla vista, ma aumentano di mese in mese.
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