Il documento delle Acli regionali del Veneto sulle elezioni politiche 2013
Giovedi 21 Febbraio 2013 alle 23:37 | 0 commenti
Acli regionali del Veneto -  In occasione delle elezioni politiche nazionali del prossimo 24 e 25 febbraio 2013, le Acli del Veneto consapevoli della propria autonomia ribadita dal pluralismo culturale, sociale e politico che le contraddistingue, riconfermano anche in questi tempi difficili e complicati la fedeltà al Magistero sociale della Chiesa e l'adesione piena e convinta al sistema democratico ad iniziare dal diritto/dovere di partecipare al voto (nella foto Andrea Luzi, presidente regionale Acli del Veneto).
Con ciò intendono sottolineare con forza la richiesta non più rinviabile di una buona politica, attenta e non sorda e lontana dai problemi, a volte anche drammatici dei cittadini e dei lavoratori, delle piccole e medie imprese che rappresentano l'asse portante della nostra economia. A tal riguardo desiderano porre all'attenzione dell'intera comunità regionale ed ai candidati che andranno a rappresentarla in Parlamento alcune priorità indifferibili:
- lavoro, istruzione e formazione professionale, in particolare per i giovani senza trascurare l'impegno per la qualificazione/riqualificazione dei lavoratori che si trovano nella cosiddetta area del precariato e della
mobilità : quindi l'emergenza lavoro, il lavoro che cambia o che non c'è soprattutto per i giovani e le donne;
- la famiglia va collocata al centro di ogni programmazione sociale, con adeguate politiche fiscali che favoriscano il formarsi di nuove famiglie e garantisca alle fasce più fragili della popolazione il trovare nel nucleo familiare un valido punto di riferimento;
- una nuova ed innovativa politica per l'immigrazione che permetta la reale integrazione in un contesto di legalità , con il riconoscimento della cittadinanza a chi sceglie di far parte della nostra comunità nazionale;
- la dimensione europea come orizzonte irrinunciabile per tutte le nostre politiche nazionali, ben consapevoli che solo in una Europa più forte economicamente e politicamente anche l'Italia può guadagnare competitività e prestigio a livello internazionale;
- come base e premessa indispensabile a tutti i punti precedenti, si colloca l'urgenza di una vasta riforma istituzionale che renda lo Stato e gli apparati pubblici più snelli, più trasparenti nei processi decisionali, orientati al servizio del cittadino e al concreto perseguimento del bene comune.
Convinti che la lunga e perdurante crisi strutturale in atto non si possa risolvere con slogan e spot di pura demagogia e populismo che irritano l'intelligenza delle persone e la loro sensibilità civica, chiediamo che i pesanti sacrifici sopportati dai più nell'ultimo periodo vengano posti alla base di una proposta programmatica e di governo capaci di coniugare ripresa economica ed equità sociale per il bene comune.
Tutto ciò con la serietà e la responsabilità pubblica e privata che i tempi impongono.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.