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Il discorso narcotico di Sergio Mattarella infarcito di fake news e dimenticanze

Di Giorgio Langella Lunedi 1 Gennaio 2018 alle 15:11 | 0 commenti

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Ieri il presidente Sergio Mattarella ha pronunciato il suo discorso di fine anno con la forza di un narcotico. Mai un sussulto, un gesto o un tono di voce che potessero anche richiamare lontanamente un sentimento non dico di entusiasmo, ma di speranza verso il futuro. Una noiosa piattezza che ha dilatato i dieci minuti del suo "saluto alla Nazione" in una serie di luoghi comuni, ovvietà e dimenticanze. Qualcosa, però, deve essere evidenziato. Il richiamo alla guerra "vittoriosa" del 1915-18 e l'affermazione che stiamo vivendo il più lungo periodo di pace in Italia e in Europa, appaiono inquietanti.

La prima guerra mondiale è stata una carneficina tutt'altro che qualcosa di "vittorioso" da celebrare in maniera così esplicita con un vecchio patriottismo di stampo nostalgico. Il fatto, poi, del "lungo periodo di pace" che staremmo vivendo è, chiaramente, quella che oggi va sotto il nome di "fake news".

Quante guerre si sono viste dalla fine della seconda guerra mondiale? Tante, troppe. E quante hanno visto protagonisti i paesi europei e anche la nostra povera Patria? Innumerevoli. Si va dalle guerre per mantenere le colonie all'esportazione della "democrazia", dai bombardamenti preventivi (sulla popolazione civile) ai finanziamenti di colpi di stato di marca nazifascista. Ricordiamo, e sono solo un esempio, il ruolo della Francia in Vietnam o in Algeria, l'uccisione di Lumumba e la crisi in Congo, la guerra civile in Irlanda del Nord, la guerra nell'ex Jugoslavia, l'intervento "umanitario" in Somalia, in Afganistan, in Irak ...

E poi, i disordini, le violenze e il conseguente colpo di stato finanziato in Ucraina, la guerra contro le popolazioni del Donbass, l'intervento militare in Libia che ha scatenato un caos ingestibile, il ruolo dell'Italia nella vendita di armi che servono a distruggere intere popolazioni come nello Yemen ...

Senza parlare di quella vera e propria guerra economica e finanziaria che ha affamato la Grecia, dell'austerità imposta dalla UE alle popolazioni europee che ha provocato impoverimento e disoccupazione insostenibili, delle stragi di migranti che fuggono guerre e povertà provocate nei loro paesi d'origine dagli interventi anche europei, la crescita di pulsioni razziste, xenofobe, naziste nel cuore dell'Europa senza contrasto da parte delle "istituzioni" ...

A qualcuno pare che questa sia "la pace"? O no si dovrebbe parlare, forse, di affari e guadagno, di "convenienza", arricchimento per chi è più forte e potente mentre la stragrande maggioranza della popolazione subisce miseria, sfruttamento, guerra?

Mattarella ha richiamato la Costituzione (che è entrata in vigore settanta anni fa). Una cosa scontata e ovvia dal momento che il Presidente ne è il garante. Ma è, almeno per me, di una gravità assoluta che non abbia mai detto da dove e da cosa nasce la nostra Costituzione. Mattarella si è "dimenticato" di riferirsi alla Resistenza e alla guerra di Liberazione dal nazifascismo. Probabilmente per lui era importante ricordare la "guerra vittoriosa del 15-18" e il 4 novembre piuttosto che il 25 aprile. Una "dimenticanza" colpevole visto che la Costituzione si fonda sull'antifascismo.

Mattarella ha anche affermato che il lavoro è la prima e più grave questione sociale e ha richiamato il dovere di garantire la tutella dei diritti e della sicurezza per chi lavora. E si è rivolto in particolare ai giovani. Giustissimo. Come giusto è affermare che ci vogliono proposte realistiche e concrete.

Ma allora, perché Mattarella, nel suo ruolo di Presidente della Repubblica ha firmato i decreti attuativi del "Jobs Act" che ha tolto diritti ai lavoratori e precarizzato ancora di più il lavoro? E perché ha firmato la legge conosciuta come "buona scuola" e l'alternanza scuola-lavoro? E, visto che si richiama spesso alla Costituzione (quella nata dalla Resistenza che ieri non ha neppure citato) perché si era di fatto dichiarato favorevole all'approvazione della riforma costituzionale bocciata dagli elettori il 4 dicembre scorso? E, infine, visto anche il suo richiamo alla legge elettorale, perché è così favorevole all'attuale legge che, di fatto, ostacola (nei modi e nei tempi) la presentazione di liste diverse da quelle dei partiti già presenti in parlamento?

Domande semplici, risposte forse complesse. L'unico augurio che sarebbe giusto fare per questo anno nuovo è che il popolo si riprenda potere e sovranità. Un diritto che la Costituzione (quella nata dalla Resistenza) sancisce e che difficilmente viene applicato.

Leggi tutti gli articoli su: Sergio Mattarella, Fake news, saluto alla Nazione

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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