Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica, VicenzaPiù, Informazione, Dal settimanale

Il deputato fedele al voto. Ma non cosciente del voto

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 26 Dicembre 2011 alle 20:16 | 0 commenti

ArticleImage

Di Luigi D'Agrò, ex Parlamentare Dc (da VicenzaPiù n. 225)

L'articolo 49 della Costituzione italiana recita: "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". Mi soffermo su tre aspetti dell'articolato, atti a verificare la piena applicabilità costituzionale della forma odierna di partito, aspetti che non potrebbero in alcun modo essere elusi visto che i partiti sono destinatari di sovvenzionamento pubblico.

Il dettato stabilisce che l'associazione ad un partito avviene liberamente: è sempre così o non risponde a logiche di opportunità e di contiguità con il "potere" ai fini di ricavarne vantaggio o posizione privilegiata nell'esercizio del proprio "ufficio"? La corsa alle iscrizioni di massa, in prossimità dei rari congressi, è frutto di una adesione spontanea o di una usurpazione del nome dell'aderente da parte dei vari collettori locali in favore e per conto dei "ras" locali e nazionali?
Ancora: i partiti devono usare al loro interno il "metodo democratico"
che dovrebbe portare al ricambio delle élites e leaderships che li guidano. La democrazia si manifesta, in questi casi, con la celebrazione dei vari congressi a livello territoriale, mediante regolamenti che possono far emergere, garantendone la rappresentanza, posizioni minoritarie. Gli organi statutari preposti, dovrebbero, ai diversi livelli territoriali in cui si ramifica la rappresentanza, stabilire l'approvazione annuale del bilancio in modo che trasparenza, pubblicizzazione e metodo corretto dell'uso del denaro siano verificati ai fini di una riconosciuta crescita partecipativa e di un coinvolgimento della pubblica opinione.
Il troppo lungo mancato ricambio generazionale - o nei migliori casi episodico - causa di una deprecabile gerontocrazia politica di matrice quasi esclusivamente italiana è in larga misura dovuto a "modelli personali" nella gestione democratica degli attuali partiti i cui congressi, celebrati dalla maggioranza solo se è certa la vittoria, sono manifestazioni di sudditanza al capo più che la faticosa elaborazione e ricerca di modelli nuovi nella gestione della politica.
La stessa nascita di una pluralità di fondazioni - peraltro pure queste finanziate dal Parlamento - hanno trasferito in altra sede (correntizia?) il dibattito su problemi di vita strategica quotidiana che meriterebbero l'incondizionato ascolto dei partiti, se della valenza incardinata nella Costituzione.
L'ultimo rilievo riguarda l'assunto che i cittadini, associati in partito concorrono a determinare la politica nazionale. È il cuore vivo di una democrazia rappresentativa: i partiti sono il mezzo per canalizzare le pulsioni della società verso un concreto sbocco in codificazioni, norme ed atti che diano "storia" ad un bene comune frutto della volontà e delle manifestazioni del popolo.
Il Parlamento è il luogo in cui si appalesa e determina il percorso alla formazione della politica nazionale. Difficile affermare che questa sia la condizione degli attuali due rami del Parlamento e non solo per una maldestra legge elettorale - utilizzata con grande rigore anche dagli urlanti detrattori - ma per l'incapacità dei partiti, a causa delle manchevolezze prima denunciate, a reclutare e selezionare i "migliori" candidati.
Oggi vale il principio che è meglio un Deputato fedele al voto che cosciente del voto - quindi con vincolo di mandato - e la fedeltà assieme al vezzo di cambiare "casacca" per una nuova sicurezza di re-incarico rimangono le virtù emergenti. Un leader di partito, navigato e stagionato, diceva un po' di tempo fa, riferendosi al Parlamento: "Questo è un club dove è meglio esserci per stare bene".
Che sia questa l'unica aspirazione alla "determinazione della politica nazionale"?
In questa domanda ci sta, forse, la rabbia, piuttosto che la ragione dell'1,2 milione di cittadini che hanno firmato, in pochi giorni, a favore dei referendum abrogativi dell'attuale legge elettorale.

Leggi tutti gli articoli su: Luigi D'Agrò, Deputato, VicenzaPiù n. 225

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network