Il decoro urbano nella città di Vicenza
Mercoledi 4 Settembre 2013 alle 12:15 | 0 commenti
Riceviamo da Lucio Zaltron coordinatore circolo PD Vicenza 3 e pubblichiamo - E’ un dato di fatto che la passata amministrazione “Variati†ha prodotto un’importante progettualità utile al futuro della nostra città ( PAT, PUM, BID, ecc. ). E’ altrettanto un dato di fatto che la città aspetta da troppo tempo un “regolamento edilizio†che risponda anche alle attuali necessità di un decoro che ponga fine al degrado estetico sempre più evidente, acuito anche e non solo dalla crisi economica.
Troppi sono infatti gli edifici brutti perché “forzatamente originali†e sempre troppi sono quelli, completamente o in parte abbandonati all’incuria; il risultato è un senso di rassegnazione e di eccessiva tolleranza anche per quelli che sembrano dettagli irrilevanti (dal cartello segnaletico storto ed imbrattato alle numerose attività commerciali chiuse e lasciate a se stesse).
Bene ha fatto quindi Variati ad identificare uno specifico assessorato alla cura del decoro urbano.
Il problema è però di dotarlo di un potere esecutivo sufficiente. Alle raccomandazioni devono quindi seguire regole e sanzioni disincentivanti nonché valorizzazioni degli esempi positivi. Per esempio perché non applicare pesanti sanzioni economiche progressive ai casi macroscopici di speculazione edilizia e destinare i proventi ad agevolazioni fiscali a beneficio dei cittadini virtuosi?
Dovrebbe essere quindi cosa normale che per motivi di decoro e di sicurezza le aree inedificate e gli edifici in disuso siano assoggettati, da parte degli enti e dei soggetti proprietari, alla cura e al decoro.
Dovrebbe essere cosa normale che gli spazi inedificati, gli edifici dismessi o parti di essi, i manufatti o strutture analoghe in disuso, che determinano condizioni di disordine poco consone al contesto urbano, siano adeguatamente recintate o rese inaccessibili e sottoposte ad interventi periodici di pulizia, cura del verde e, se necessario, disinfestazione o derattizzazione, anche nel caso in cui sia prevista la demolizione o sistemazione.
L’Italia è un paese di leggi che, come noto, trovano di frequente scarsa applicazione anche perché troppo spesso soggette ad interpretazioni soggettive.
Per esempio nel caso specifico di edifici ubicati in zone sottoposte a vincolo ai sensi del D.Lgs 42/2004 (ex Legge 1497/39), ovvero individuate nei Piani Regolatori come zone “Aâ€, ovvero sottoposte a vincolo diretto dalle procedure ex art. 21 del D. Lgs 42/04, è definito che “devono essere decorosamente mantenuti in special modo nelle facciate in modo tale da non pregiudicare la qualità urbanaâ€. Ma come deve essere intesa la qualità urbana ?
L’ attuale crisi non può quindi essere ostaggio della speculazione dei soliti pochi “mai in crisiâ€, ma deve essere stimolo per una Politica che adotti provvedimenti per un nuovo equilibrio.Il decoro in una città è anche opportunità per generare lavoro buono ed orgoglio dei suoi cittadini di far parte di una comunità inserita in un bel contesto che non si limita ai soli monumenti riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità . Per la valorizzazione degli stessi e del conseguente indotto è necessaria quindi una nuova sensibilità concretamente applicata. Anche la ricaduta sociale avrà il suo benificio.
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