"Il corpo delle immagini", mostra fotografica di Giuliano Francesconi a Casa Gallo
Giovedi 15 Novembre 2012 alle 13:39 | 0 commenti
Comune di Vicenza - Inaugurazione sabato 24 novembre ore 18
Oltre 40 opere tracciano l'esperienza di Giuliano Francesconi, dagli anni '70 ad oggi, nella mostra fotografica, realizzata in collaborazione con l'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza e il gruppo Gemmo, che si inaugura sabato 24 novembre alle 18 nello spazio di Casa Gallo - Palazzo Brusarosco Zaccaria, presso la Biblioteca Internazionale "La Vigna" di Vicenza. La mostra, ad ingresso libero, si potrà visitare dal 24 novembre al 16 dicembre, il giovedì e venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19.
"Il corpo delle immagini", il titolo scelto per il percorso espositivo, racchiude il modo di comunicare di Giuliano Francesconi, il suo modo di esporsi, di interagire con il mondo esterno tramite un'attenta ricerca di forma e sostanza, macchia e materia, con la quale l'artista guida lo sguardo dello spettatore verso una nuova esperienza: la percezione di un realtà profondamente nascosta.
"Da sempre collegata alla fantasia, alla sensibilità dell'autore, la creazione artistica - in primis la fotografia - si basa su un dialogo con l'interiorità dello spettatore e ha la capacità di svelare particolari della realtà altrimenti nascosti alla vista. Questo è particolarmente vero per l'autore di questa mostra fotografica - dichiara l'assessore alla cultura Francesca Lazzari -. Un percorso espositivo di rara incisività è infatti quello che intendiamo proporre al visitatore, a partire da quel filo spinato - simbolo e denuncia di tutte le violenze e violazioni della storia - scelto per la locandina".
L'esposizione fotografica propone un vero e proprio viaggio "di corpi surreali" che parte dalla serie di diapositive degli anni '70, passando per le opere fotografiche realizzate negli anni '90, per arrivare infine alle nuove esperienze creative del 2012.
La ricerca attuale di Giuliano Francesconi si concentra su oggetti senza vita, decadenti, secchi e arrugginiti dall'inesorabile trascorrere del tempo, che diventano potenti protagonisti di veri e propri "frammenti interiori" dell'artista stesso e capaci di parlarci al posto suo.
Il filo spinato, protagonista importante di una serie, è simbolo e denuncia dell'odio, dei soprusi e della violenza psicologica tra le persone, rappresentate proprio da quell'aggrovigliarsi di nudi fili corrosi.
I petali e le foglie avvizzite di rose ormai secche, profumate ambasciatrici dalle superfici ruvide, raccontano di momenti e passaggi che sembrano rinascere con la luce giusta al punto giusto, prolungandone l'esistenza. E' la stessa luce che penetra reperti ormai abbandonati come le lattine di carni e patate "made in Bulgaria" della prima guerra mondiale, che attirano l'attenzione del fotografo per il loro intrinseco messaggio: cibo per uomini pronti a sparare.
Le opere fotografiche degli anni '70 sono invece realizzate tramite l' esasperazione della materia con fuoco, fiamme, colle e inchiostri.
Segni, graffi, forme e colori sembrano nate da un automatismo psichico ma in realtà celano profondi valori emotivi strettamente legati alla sua esperienza di vita.
Le immagini fotografiche degli anni '90 appartenenti ad "Ombra rubata" sono le protagoniste del pensiero del fotografo, da sempre convinto sostenitore della tesi che gli oggetti inanimati possiedano una loro vita segreta molto intensa. Il soggetto di queste fotografie diventa infatti un abile attore diretto dalla regia del fotografo. Il sapiente gioco di luce, creatrice di spazi e buio, che conduce all'infinito, crea la dicotomia: concetto chiave di tutta l'esperienza artistica di Giuliano Francesconi.
Interessante si rivela anche il dialogo che si instaura tra le fotografie e lo spazio di Casa Gallo, mirabilmente restaurato negli anni '60 da Carlo Scarpa. Il luogo espositivo è ricco di personalità e di un carattere preciso, che l'architetto veneziano ha saputo far emergere dalla struttura del palazzo. L'esposizione di Giuliano Francesconi si inserisce in questo contesto arricchendolo di una sensibilità contemporanea, valorizzando e lasciandosi valorizzare dalla struttura.
Giuliano Francesconi, fotografo pubblicitario, collabora con aziende italiane e internazionali dalla fine degli anni ‘70. Il suo profondo interesse per lo still life lo porta ad approfondire sia in termini visuali che simbolici lo studio della luce e delle interazioni tra soggetto e spazio, traendo ispirazione dalla pittura rinascimentale e dall'arte contemporanea.
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