"Contro punto" su fondo di ristoro per soci BPVi e Veneto Banca: Andrea Arman del coordinamento don Torta risponde a Patrizio Miatello e associazioni Unite per il fondo
Giovedi 19 Aprile 2018 alle 16:34 | 0 commenti
Sta circolando, scrive nella nota che pubblichiamo l'avv. Andrea Arman, presidente del Coordinamento Associazioni banche Popolari Venete don Enrico TORTA uno scritto intitolato: il punto sul fondo per i risparmiatori (azionisti ) delle banche in liquidazione coatta amministrativa ex D.L. 25.6.2017 n. 99., a firma Patrizio Miatello, prof. avv. Rodolfo Bettiol, tributarista Loris Mazzon. In quello scritto ci sono delle affermazioni  che non corrispondono a come si sono verificati i fatti e vi sono delle conclusioni che come associazione di risparmiatori non condividiamo (nella foto da sx Arman, don Torta e Miatello quando erano nella stessa associazione, ndr).
Prima di passare in esame i vari argomenti preme far chiaramente presente che non è nostra volontà   fare polemiche o creare divisioni per personalismi o per ambizione politica. Da anni lottiamo con e per i risparmiatori e riteniamo essere nostro diritto, anzi dovere, denunciare ogni situazione che in scienza e coscienza riteniamo essere in contrasto con gli interessi dei risparmiatori.
Di certo non scendiamo in questa sede ad analizzare la coerenza del percorso fatto dalle altre associazioni, cui va il nostro massimo rispetto ancorché abbiano visioni, progetti e finalità diverse dalle nostre; non ci esimiamo però dal denunciare le situazioni che, come detto, riteniamo non utili ai risparmiatori, attività che facciamo con chiarezza ed a viso aperto.
Andando all’esame dell’opera:
1- Gli autori (Miatello, Prof. Bettiol, Tributarista Mazzon a nome dell’associazione Ezzelino III da Onara) si chiedono perché li chiamiamo “FILOGOVERNATIVIâ€. La risposta è nel loro stesso scritto laddove sottolineano che la causa del dissesto delle banche è da imputarsi “esclusivamente alla mala gestio delle due banche†pag. 5.  E’ dunque evidente l’impostazione negazionista della responsabilità degli organi di controllo, della politica e delle “nuove†gestioni delle banche.  Per Ezzelino III da Onara  il dramma sociale dei risparmiatori  e del territorio veneto si riduce  ad una crisi aziendale determinata dalla cattiva amministrazione delle banche sino al 2015. Tale affermazione lascia storditi specialmente se poniamo mente che a farle è una associazione che dice di operare nell’interesse dei risparmiatori.  Da anni ci battiamo per dimostrare la responsabilità dello Stato perché non ha vigilato ed ha fatto scelte assurde  in evidente contrasto con l’art. 47 della costituzione  ed ora ci ritroviamo con quell’associazione che dice esattamente il contrario e che sostiene che ciò che è capitato e solo colpa dei vecchi amministratori e che il Governo, di conseguenza, ha bene  operato. Ma non solo, dice pure che Banca Intesa “non è responsabile nei confronti degli azionisti†– pag. 4 del citato scritto -  con ciò andando contro a quanto adiamo sostenendo da quando lo Stato ha regalato le due popolari venete a Banca intesa per un Euro ed alle due decisioni giudiziali (GUP Roma e Tribunale Vicenza), dai risparmiatori tanto festeggiate, che affermano esservi responsabilità di Banca Intesa. L’associazione Ezzelino III da Onara, in definitiva,  sostiene le medesime tesi del governo Renzi/Gentiloni  e di Banca Intesa e quindi è “filogovernativaâ€.
2- Nello scritto dicono di avere invitato l’avv. Arman  ai loro incontri e che è stato usato un modo inurbano per portare la critica all’emendamento Santini. Sugli inviti è già stato risposto in data 17 dicembre 2017,  dopo la trasmissione Tv7  match del 15 dicembre 2017. Circa l’urbanità della critica che l’associazione “Don Torta†o l’avv. Arman ha mosso all’emendamento Santini si invita a leggere lo scritto inviato a tutte le associazioni ed a tutti i politici ed agli organi di stampa  in data 11.12.2017 (lo si trova sul nostro sito e non viene allegato alla presente per ragione di peso nella comunicazione) con il quale, in modo urbano, si invitava a prendere in considerazioni le criticità che venivano evidenziate. MAI NESSUNA RISPOSTA!). Anzi, nel corso della trasmissione TV7match del 15.12.2017 l’onorevole Sanitini, sentito in trasmissione attraverso intervista già registrata, assicurava che in sede di approvazione della legge finanziaria 2017, momento in cui sarebbe stato posto in esame e votazione il suo emendamento per poi diventare legge, vi sarebbero stati i cambiamenti utili per consentire che vecchi e nuovi soci potessero accedere al fondo di ristoro (nel senso di prendere soldi) senza dover dimostrare l’imbroglio in fase di vendita “misselingâ€. Nessuna modifica in questa direzione è stata apportata all’emendamento Santini che poi è diventato legge.
3- Le osservazioni circa i gravissimi limiti che il “Fondo di Ristoro†reca con sè le abbiamo fatte  nel corso dei nostri pubblici incontri ed anche ad incontri organizzati dalle associazioni filogovernative. Ricordiamo l’incontro organizzato da CODACONS (avv. Franco Conte) a Loria, al quale hanno partecipato Ezzelino III da Onara, Casa del Consumatore e la frangia ADUSBEF dell’avv. Fulvio Cavallari, con ospite d’onore la senatrice Laura Puppato. In quella sede, nei suoi due lunghi interventi,  la sen. Puppato aveva affermato di essere l’ideatrice ed autrice dell’emendamento poi presentato per questioni tecniche dall’onorevole Santini. Per tale ragione ad ella veniva fatta precisa domanda per avere chiarimenti sulla possibilità di ottenere il ristoro da parte dei vecchi soci. NESSUNA RISPOSTA E’ STATA DATA E LA DISCUSSIONE E’ STATA FATTA  DIVAGARE  SU ALTRI TEMI. Né il Governo, né la forza politica di riferimento – il PD -  né le associazioni filogovernative hanno mai dato una precisa e tecnica risposta utile a fugare i dubbi circa la possibilità per i vecchi soci di ottenere il ristoro previsto dalla legge. E neppure lo scritto in questione torna utile per capire.
4- Lo scritto di Ezzelino III da Onara muove anche critiche all’iniziativa della class action, iniziativa che ci vede estranei e primi fra coloro che hanno osservato essere, la class action,  inattuabile in Italia.
5- L’affermazione, contenuta nello scritto di Ezzelino III da Onara, relativa al reato di aggiotaggio, non è condivisibile. Il reato di aggiotaggio è solo contestato e non ancora provato. Esso, pertanto, non può costituire una base giuridica certa sulla quale fondare il diritto al ristoro. La  certezza si raggiungerà solo con l’eventuale sentenza definitiva di condanna, che non arriverà a breve. Sicuramente vi può essere un parallelo accertamento “amministrativo†ma non certo un automatismo. Quindi il risparmiatore dovrà   istruire un procedimento al fine di dimostrare l’aggiotaggio ed ogni ulteriore illecito comportamento delle banche che non abbia ancora raggiunto lo stato di verità processuale.
6- La critica mossa all’avv. Arman circa il suo riferimento, fatto nello scritto del 15 marzo 2018, all’alterazione del MIFID, è imprecisa. Mai parlato della esclusiva prova del Mifid ma è solo stato scritto  che l’alterazione di quel documento, operata dalla banca, potrebbe dimostrare la violazione delle leggi bancarie e quindi costituire una prova. Sul punto si invita a rileggere quanto scritto (il documento è rinvenibile sul nostro sito).
Lo scritto di Ezzelino III da Onara, di fatto, poco aiuta nell’affrontare i temi critici della legge Santini istitutiva del “Fondo di Ristoroâ€.Â
Al di là dell’affermazione che “Danneggiati debbono intendersi non solo coloro che di recente abbiano acquistato i titoli nel decennio, ma altresì coloro che possessori da tempi più lontani hanno continuato a detenerli sulla base di false informazioni sul valore delle azioniâ€, concetto genericamente  condivisibile, non vi è la spiegazione del percorso logico – giuridico  che partendo dalla lettura della norma conduca ad un sicuro riconoscimento  che i vecchi soci possano ottenere il ristoro.  Per cercare di spiegare, confidiamo in maniera definitiva,  ancora una volta sottoponiamo all’attenzione il testo della legge:
…danno ingiusto… in ragione  della  violazione  degli  obblighi  di  informazione,diligenza, correttezza e trasparenza previsti dal testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione  finanziaria, di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, nella prestazione dei servizi   e   delle   attivita'   di   investimento RELATIVI alla SOTTOSCRIZIONE ED AL COLLOCAMENTO di strumenti  finanziari  emessi da banche…
Pare assolutamente pacifico che la legge non faccia alcun riferimento alla situazione di chi ha acquistato le azioni, senza inganno, molti anni fa e le ha detenute confidando in vere le comunicazioni delle banche. Il testo letterale della norma non lascia dubbi sulla sua interpretazione.  Non ci sono  disgiunzioni nel testo;  esso  individua quale elemento legittimante al diritto al rimborso la violazione di  legge fatta nel momento di sottoscrizione e collocamento degli strumenti finanziari. A parere di chi scrive, ed anche di tanti commentatori indipendenti, niente nel testo di legge consente di estendere la legittimazione al ristoro a coloro che abbiano subito difetto di corretta comunicazione durante il periodo di detenzione delle quote – azioni.  Questo è il punto centrale della legge che, nonostante il diverso parere - non meglio spiegato da Ezzelino III da Onara - appare insuperabile.  Comunque, se la volontà delle associazioni filogovernative fosse davvero stata quella di aprire a tutti i risparmiatori  (cosa fattibile con poche parole da introdurre nel testo dell’emendamento Santini) perché non si sono adoperate a farlo piuttosto che sostenere  una norma che nella più ottimistica delle ipotesi sarà di impervia interpretazione estensiva e di drammatica difficoltà applicativa?
MISSELING: termine inglese usato nel mondo della finanza ed anche giuridico, per definire una vendita fraudolenta e/o una vendita abusiva.  Sul punto è illuminante la sentenza della Corte di Cassazione n. 8412 del 24.4.2015.
Il ragionamento che,  intanto ci accontentiamo di questo “fondo di ristoro†e poi arriverà dell’altro,  è totalmente sbagliato. Quando attraverso una legge si fissa un principio è molto difficile cambiarlo. Se verrà data applicazione al risarcimento a favore delle vittime di “misselingâ€, parola che il prof. Bettiol ha ripetutamente usato nel corso della trasmissione Tv7 mach del 23 aprile 2018, ed il prof Bettiol conosce il significato dei vocaboli ed i concetti che essi esprimono, sarà oltremodo laborioso modificare la legge per attrarvi tutti i risparmiatori, vecchi e recenti.
L’idea di un fondo per risarcire i risparmiatori è buona ma la legge Santini è fatta malissimo e non è funzionale all’esigenza di risarcire tutti i risparmiatori. Â
Il Coordinamento Associazione Banche Popolari Venete “don Enrico Torta†ringrazia il Governo Renzi/Gentiloni per l’interessamento ma chiede che si astenga dal proseguire nel dare attuazione alla legge Santini. Se lo facesse  sarebbe l’evidente manifestazione della pervicace volontà di quel Governo di condizionare la vita dei risparmiatori, contro la loro volontà , usando il paravento di una nuvola di associazioni che in molti casi nulla hanno neppure a che fare con il dramma sociale subito dai soci delle banche popolari venete. I cittadini si sono espressi chiaramente attraverso il voto ed hanno bocciato il sottosegretario - con delega alle banche – Baretta, la sen. Puppato, l’on. Santini, che sono coloro che hanno “lavoratoâ€Â  per il “fondo di ristoroâ€. Essi sono quindi delegittimati ad agire in questa ambigua fase di governo per l’ordinaria amministrazione. Si astenga, dunque, l’onorevole Barretta dal fare ciò che sarebbe comunque molto discutibile che possa fare. Fra poco ci sarà un nuovo governo e deciderà secondo democrazia.
Cari risparmiatori, sono tre anni che lottiamo, sono 10 mesi che i venditori di indulgenze promettono il ristoro, se anche passa un altro mese e facciamo le cose per bene cosa cambia?
A coloro che ci definiscono nemici dei risparmiatori diciamo e proponiamo:
ci sono differenti maggioranze parlamentari, ci sarà un nuovo governo, tutti assieme chiediamo una legge chiara, facilmente applicabile, che risarcisca tutti i risparmiatori.
Coordinamento Associazioni banche Popolari Venete “don Enrico TORTAâ€
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