Il conte alla sbarra, la padella al polso
Giovedi 26 Dicembre 2013 alle 10:16 | 0 commenti
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Povero Matteo. Dopo la legnata del rinvio a giudizio per la colossale evasione fiscale legata al caso Icg, l'uomo sembra che sia alla ricerca di un posto di lavoro che gli doni un po' della tranquillità persa nel 2013. Oltre alle voci su una sua cooptazione presso il Cda di Fiera di Vicenza il rampollo della Valle Agno, che è pure presidente di Cuoa è sempre più in ballo (entrambe le "voci" sono poi diventate realtà , ndr).
I settimanali nazionali, a partire da L'Espresso, sfoggiano la reclame a tutta pagina con il volto dell'onnipresente M. che presta il suo volto alla Philip Whatch. L'azienda svizzera, che però vanta un design italiano, deve avere ben sfogliato la stampa del Belpaese, soprattutto nelle pagine della giudiziaria, per capire che evidentemente il volto di un vip chiamato alla sbarra tira. Sia chiaro. L'iniziativa è per beneficenza. Ma se tanto mi dà tanto allora perché non pensare a Totò Riina o a Vallanzasca? Pure loro usano l'orologio no? Ma i tempi cambiano, le mode pure. E il «fassion», proprio questa è la pronuncia di Matteo in una memorabile intervista a pagamento che Tva pubblica sul suo sito, tira sempre. Intanto la fantasmagorica pièce videogiornalistica vola nello share di Youtube e raggiunge quota 24 contatti. Mica pizza e fichi.
Se solo la mamma contessa Marta, stilista eccentrica, avesse invitato metà degli ospiti delle sue cene eleganti a cliccare sull'intervista di junior, l'audience di Matteo sarebbe schizzata sicuramente non solo oltreagno, ma ben più lontano. E invece del ricordo dei conti Marzotto ci si deve accontentare di quello della contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare. Magari la prossima volta Tva potrebbe tentare una doppia intervista sotto le stelle. Il piccolo conte Marzottino più il principino Emanuele Filiberto che pattinano nei corridoi di Confindustria Vicenza assieme a Milly Carlucci e Giuseppe Zigliotto. Così, per beneficenza, potrebbero sponsorizzare il braccialetto elettronico per il controllo dei detenuti affidato dal governo a Telecom. Se poi hanno problemi basterà telefonare a sora Lella Cancellieri. Attenzione però a non incontrare il Duca-conte Piercarlo Ingegner Semenzara. Che a qualcuno dei presenti potrebbe intimare l'indimenticato: «E la smetta di toccarmi il culo».
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