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Contro il complotto diabolico della clessidra può solo la tempesta perfetta di sabbia in corso su BPVi, Confindustria e stampa unica

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 9 Marzo 2016 alle 23:50 | 0 commenti

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La clessidra è un orologio a sabbia (ma originariamente anche ad acqua) la cui forma caratteristica è quella di "due ampolle (con sezione verticale a 8) comunicanti fra loro mediante un sottile orifizio attraverso cui fluisce la sabbia o l’acqua". All'inizio della misurazione del tempo l'ampolla superiore è piena di sabbia. Il pieno da sempre è simbolo di ricchezza e il vuoto di povertà. L'ampolla piena la immagino raccogliere la felice serenità della gente che lavora, risparmia e cresce leggendo e informandosi da tante fonti. Ci vuole tempo perchè l'ampolla si riempia ma appena riempita qualcuno si preoccupa ciclicamente e storicamente di svuotarla.

Il "grande manovratore", all'improvviso, invece di lasciare che il pieno rimanga pieno, capovolge la clessidra e allora il lavoro precipita verso il basso, granello dopo granello, nonostante lo sforzo di ogni granello di tenersi avvinghiato a quello vicino, i risparmi si svuotano e il color oro della sabbia sparisce nel vuoto mentre l'informazione ci racconta che tutto va bene e che quello precipitare è bello.

A Vicenza alla fine del secondo millennio l'ampolla era piena del lavoro della sua gente che dai campi aperti si era riversata nelle officine chiuse, alcuni rimanendo piccoli altri affollando le fabbriche dei nuovi grandi imprenditori per i quali lavoravano, a basso costo ma tanto e con buoni guadagni i dipendenti ma anche i piccoli artigiani, i guadagni venivano reinvestiti in apparecchiature ma anche fatti fruttare o lasciati in custodia per buona parte alla Banca locale e perciò "Popolare" perché tanto somigliava a loro: una piccola banca che cresceva giorno dopo giorno. A raccontare questo miracolo anche a Vicenza c'erano quotidiani e settimanali, radio e tv...

Ma poi gli imprenditori, quando la clessidra è piena e andrebbe lasciata lì, la capovolgono perchè diventano troppo grandi e "furbi" da accontentarsi dei margini sul territorio e allora, il dio è il profitto, delocalizzano in massa e con i soldi fanno i cementieri a go go  mentre la Banca da Popolare diventa di (mal)affari e l'associazione degli imprenditori, all'unisono con i vignaioli diventati banchieri, pompa la sua stampa a dire che le critiche a chi esternalizza o delocalizza sono miopi, che la Banca è la più bella che ci sia, che così tutto va bene e che tutto è magnifico, anche i terroni, visto che ora la colpa di quello che va male è degli immigrati.

Il potere economico di pochi fagocita tutto, anche la stampa non di regime, che svanisce privata della pubblicità, che dai padroncini "deve andare" ai padroni, e colpita in contemporanea dalla crisi generale (figlia di tante alte clessidre capovolte), grazie anche alla connivenza dei poteri politici locali col potere principe dei re di denari.

Spariscono le radio libere, chiudono le tv non confindustriali, rimane il quotidiano unico, appena appena solleticato, qualche volta, dal dorso locale del Corriere della Sera, il Corriere del Veneto, che, però, al 49% appartiene a imprenditori come i Riello e a un "banchiere" come Zonin, le cui banche come le vigne, finanziate dalle banche, prosperano dal Veneto alla Sicilia, usando i soldi dei soci, alla fine ben 118.000.

Si delocalizza, si chiude, si spinge alla fame, verso il basso della clessidra, per pagare meno il lavoro e guadagnare di più. E non si innova più, perché basta pagare sempre maggiori tangenti a politici e dirigenti sempre più corrotti.

Tanto poi, quando lo sfruttamento potrebbe diventare eccessivo e trasformarsi in rabbia, quando i soldi (spesso del malaffare) sarebbero troppi, anche per i super ricchi evasori, da farli transitare solo verso paradisi ficali e sarebbero pronti a essere redistribuiti, a granellini per carità, alla povera gente, beh allora "il grande manovratore" potrebbe capovolgere di nuovo la clessidra e far ripartire il meccanismo diabolico.

Solo che stavolta è cambiato il manovratore, è arrivato da fuori, dall'Europa brutta e cattiva, ha smascherato la banca, diventata subito minuscola (meschina?) non solo nela "b" iniziale, e i suoi manovratori, industrialotti affascinati dal sapore del (potere del) vino di Gambellara, e il gioco è finito.

Peccato solo che i vecchi manovratori locali pagheranno ben poco se non nulla, che a morire di fame e rabbia saranno decine di migliaia di risparmiatori truffati nel portafoglio e nella ingenua fiducia anche se, per consolarli e invitarli a buttare altri soldi, se pure ne avessero ancora, il giornale unico locale ha ingaggiato personaggi del calibro del grande goleador scommettitore Paolo Rossi e del super manager condannato Paolo Scaroni...

Che fare allora mentre dovremo aspettare decenni per recuperare i miliardi di euro persi direttamente dai soci truffati e, indirettamente ma con effetti moltiplicatori in negativo?

Noi continueremo a fare il nostro continuando a raccontare il bello che ancora c'è a Vicenza, tra cui chi qui ci arriva da lontano per lavorare con nuove energie e freschi entusiasmi, figli del bisogno, come quello dei padri e dei nonni locali che hanno costruito la Vicenza ora distrutta dai peggiori di loro.

E non smetteremo di denunciare per tempo, a nostre spese e per i nostri unici padroni, i lettori, le magagne di chi come Zigliotto non ci riteneva "etici" perchè smascheravamo gli imprenditori disonesti e che ora è indagato insieme a quel brav'uomo di Zonin. 

E voi, migliaia, decine di migliaia di granelli di sabbia che ci leggete, prendete coscienza che un granello da solo nulla può fare se non precipitare in fondo alla clessidra.

In tanti di più e spinti dal nuovo, anche se sferzante, vento della consapevolezza potete bloccare la definitivamente clessidra dei vecchi tempi perchè i granelli di sabbia graffiano gli occhi e... seppelliscono i cadaveri del passato.

Loro, da vivi, hanno ordito il complotto diabolico della clessidra, fatto di una pessima banca, dei rappresentanti peggiori degli imprenditori e della loro stampa di regime, tutti contro i singoli granelli chiusi in una clessidra, da rivoltare come e quando si vuole.

A voi, masse di granelli di sabbia truffati, sfruttati o truffati e sfruttati, sta ora gestire al meglio, perchè diventi perfetta, la tempesta in corso contro la vecchia clessidra dei tempi da seppelllire, una tempesta fatta, però, di consapevolezza, di controllo e di confronto democratico.

Purchè graffianti come fogli di carta vetrata.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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