Il colpevole è sempre il maggiordomo
Domenica 10 Giugno 2012 alle 16:02 | 1 commenti
di Roberto Ciambetti, Assessore regione Veneto, Lega nord
All'assemblea dei giovani di Confindustria sono chiari i segnali di una progressiva sfiducia che sta investendo il capo del Governo: "Abbiamo bisogno della buona politica, della politica che decide, di quella che passa dalla cultura del dire a quella del fare, di quella che agisce anche di fronte a scelte impopolari" ha detto in chiusura dell'incontro Giorgio Squinzi.
Il premier Monti è l'ultima persona in grado di assumere scelte di buona politica: è un burocrate, un maggiordomo. I numeri della crisi gli si rivoltano: nei primi quattro mesi dell'anno la produzione industriale è crollata del 6,6%, trend che non si inverte nemmeno a maggio dove si registra un ulteriore calo mensile dello 0,6%, con gli ordinativi alle imprese in calo dello 0,9%; Confcommercio denuncia che a maggio per il quinto mese consecutivo i consumi interni segnano un calo che ora è tendenziale al 2.8 per cento, con una drastica diminuzione della spesa alimentare; crollano i risparmi, diminuiti del 28,7 per cento rispetto al 2007. Stando agli studi della Uil la nuova stagione delle tasse che si inaugura con l'Imu il 18 giugno vedrà un costo medio per famiglia pari a 1.427 Euro ai quali si dovranno sommare, poi, a settembre i rincari dovuti all'aumento dell'Iva.
Secondo la Cgia di Mestre la manovra Imu con un gettito stimato in 18,4 miliardi di euro, deriverà per 3,1 miliardi dai proprietari di prima casa, 8,2 miliardi giungeranno dalle seconde e terze case con un indice del 44,8% del totale, mentre gli imprenditori dovranno pagare poco più di 7 miliardi di euro cioè il 38% del totale stimato: non dimentichiamo c he questi soldi in massima parte andranno a rimpinguare i forzieri dello stato, uno stato che non è stato intaccato da mr.Monti, incapace, del resto, d'affrontare ogni vera riforma: possiamo aspettarci tagli alla spesa improduttiva da un uomo che non è stato in grado di scalfire la corporazione dei tassisti? Non dimentichiamo che nei mesi del regno di mr Monti il debito pubblico ha toccato nuove vette salendo a marzo alla soglia record di 1.946,083 miliardi di euro, una cifra che suona inquietante perché nonostante i duri sacrifici imposti al paese e all'economia produttiva mr Monti non appare in grado, o non vuole, chiudere il rubinetto della spesa improduttiva statale.
Persino la Corte dei Conti denuncia l'insostenibilità del carico fiscale e l'incongruità dei costi dello stato e a tutti appare chiaro che mr. Monti sta conducendo il paese verso un impoverimento drammatico che ha come obiettivo il far crollare i prezzi del patrimonio pubblico e privato, consentendo così lauti guadagni a quei veri poteri forti che hanno imposto Monti alla guida dell'Italia e che vogliono mettere le mani sul malloppo.
Non si tratta di Confindustria o del mondo delle imprese, come aveva lasciato intendere il premier nei giorni scorsi quando lamentava il venire meno del sostegno dei "poteri forti": i veri poteri fortissimi, per i quali mr. Monti ha lavorato per decenni e dei quali è il maggiordomo, non vanno cercati nel mondo del lavoro e dell'economia produttiva. Fino ad oggi, mr. Monti ha fatto gli interessi della finanza, della speculazione e del mondo bancario che in cambio sta strangolando le imprese.
La vittima di questa strategia è l'economia produttiva, cioè il Nord Italia, le imprese sane, le piccole e medie aziende. Siamo davanti a un omicidio annunciato: come vuole la prassi, il colpevole è il maggiordomo.
"Abbiamo bisogno della buona politica" per ritornare alle parole di Giorgio Squinzi. Buona politica, non maggiordomi, riforme vere e non tasse su tasse.
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