Il circo Italia
Giovedi 30 Agosto 2012 alle 07:55 | 0 commenti
Riceviamo da Adriano Verlato, Vicenza Riformista, e pubblichiamo
In un circo equestre ci sono numeri di alta classe e clowns. In Italia ci sono le stesse categorie con un po' di prevalenza dei secondi. Mi spiego. E evidente che nel nostro Paese ci sono tante persone eccellenti e capaci, ma non sfugge ad alcuno che , in politica, ci sono anche tanti pagliacci, con la differenza che quelli del circo fingono di essere sciocchi, alcuni della politica, invece, lo sono. Prendiamo il problema della legge sulla corruzione.
Si tratta di un passo che, non solo viene chiesto dall'Europa, ma che è la conditio sine qua non perché tutti i paesi stranieri investano in Italia sicuri di non cadere in una rete perversa. Ma mi chiedo anche come il Pdl possa mettere i pali tra le ruote dell'approvazione, aggiungendovi quella delle intercettazioni e della responsabilità civile dei giudici. O tutte e tre o niente voto. Al di là del ricatto, che trovo inaccettabile, non pensano i Cicchitto e Gasparri & co che anche l'Europa legge i giornali e che si possano chiedere quale affidabilità potrebbe avere un loro ritorno al governo con questa considerazione della corruzione? E che dire di Di Pietro, del suo voler allearsi con il Pd, ma di aver preso una posizione così beceramente critica nei suoi riguardi, causa l'appoggio al governo Monti, da essere oramai fuori gioco? E più l'alleanza si allontana, più lui diventa ipercritico con Pd, con il governo e con il presidente della Repubblica. Il traguardo? Arrivare almeno alle due cifre nelle prossime elezioni. Anche i giornali e Tv aiutano a rendere il clima infuocato. Tutto viene enfatizzato, esasperato e su ogni dichiarazione dei due maggiori partiti e del governo, la dietrologia regna sovrana. Non posso dimenticare pure, con quali argomentazioni Grillo riesce ad avere il seguito che ha. Le persone che lo supportano possono anche avere delle ragioni per protestare, ma, vivaddio, si rendono conto che dietro quelle invettive c'è solo la morte della democrazia?Ho assistito ieri sera ad una trasmissione di Mentana che vedeva come ospiti Ferrara, Travaglio, Di Pietro,Macaluso e Boccia del Pd. A parte le intemperanze verbali di alcuni invitati cosa possono avere recepito gli spettatori sul problema delle intercettazioni e di quella casuale tra Napolitano e Mancino? C'erano in studio opinioni opposte, ma non spacciate come tali, ma come interpretazioni corrette della Costituzione. Allora ci si chiede se trasmissioni come' bersaglio mobile' ed altre servano a qualche cosa . Se l'informazione si fa in questo modo non sarebbe ,invece, opportuno che alla fine il conduttore potesse fornire una corretta interpretazione?
Ho sentito il segretario del mio partito, il Pd, dire che tra Casini e Vendola sceglie il secondo, aggiungendo poi che, dopo le elezioni, ci si potrà anche alleare con l'Udc. A parte il fatto che anche la forma è sostanza e che lasciar capire come un accordo con Casini sia puramente strumentale, non è buona cosa considerare un futuro alleato - chiariamo subito che senza l'Udc non si vince - come una ruota di scorta; di più ho l'impressione che sotto i modi garbati di Vendola ci sia ancora molto Dna rifondarolo e le sue dichiarazioni contro il governo Monti dovrebbero allarmare, e non poco, Bersani. E termino con Berlusconi. Il nostro sembrerebbe definitivamente intenzionato a presentarsi come leader del Pdl e poi come primo ministro. Ma vi rendete conto che il suo governo e lui sono stati chiaramente bocciati sia in Italia che all'estero ed è come se uno scolaro respinto in quarta classe si presentasse, l'anno successivo, come nulla fosse, in quinta. Non esiste. Non sono affari miei, ma una rifondazione generale del Pdl, con persone nuove e con programmi degni di un paese europeo, sarebbe davvero auspicabile. Stare in panchina per una legislatura, per ricostruire una destra moderna , laica e liberale non sarebbe tempo buttato.
Tra l'altro il circo equestre è divertente, quello politico, nostro, affatto.
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