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Il Chiericati presta 46 opere in occasione della mostra a Pinerolo "Tiepolo e il Settecento Veneto"

Di Comunicati Stampa Lunedi 6 Febbraio 2017 alle 16:07 | 0 commenti

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Sono 46 le opere provenienti dalle sale della Pinacoteca di Palazzo Chiericati che i musei civici hanno concesso in prestito alla Fondazione Cosso in occasione della mostra "Tiepolo e il Settecento Veneto", che si terrà dal 25 febbraio al 14 maggio 2017 al Castello di Miradolo di San Secondo di Pinerolo (To). Grazie a questa collaborazione la Fondazione Cosso contribuirà ai lavori per la trasformazione del salone d'onore del Chiericati in uno spazio attrezzato dal punto di vista multimediale, destinato ad ospitare meeting e conferenze, nell'ottica del complesso intervento di rinnovamento e recupero che sta interessando Palazzo Chiericati. L'annuncio è stato dato questa mattina dal vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci, dalla presidente della Fondazione Cosso, Maria Luisa Cosso, e dal professor Giovanni Carlo Federico Villa, curatore della mostra.

"Sapere che sono quasi 50 le opere di Palazzo Chiericati che saranno ospitate al Castello di Miradolo non può che sorprendere il pubblico stesso del nostro territorio - ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci -. E questa sensazione di sorpresa si moltiplica e accresce ad ogni iniziativa realizzata in questa prestigiosa sede: ieri, nella prima giornata di apertura gratuita di Palazzo Chiericati, coincisa con l'iniziativa ministeriale 'Domenica al Museo" - ingresso gratuito per tutti, abbiamo registrato 2183 visitatori, un dato che, se si trattasse di un museo statale, ci collocherebbe nella parte medio alta della classifica nazionale visto che a Pompei e agli Uffizi i visitatori sono stati poco più di 6 mila, mentre alle Gallerie dell'Accademia a Venezia 2320". "Il fatto di far girare le nostre opere a livello nazionale e internazionale, come è avvenuto con le tele cinquecentesche prestate al museo di Tokyo e il Memling a New York, non solo accresce la reputazione dei nostri musei - ha aggiunto il vicesindaco - ma ci consente, grazie agli accordi che stringiamo con i soggetti con cui realizziamo i prestiti, di far fronte a interventi altrimenti per noi difficilmente sostenibili, come, in questo caso, il finanziamento per il rifacimento completo e la trasformazione del salone d'onore del Chiericati in uno spazio attrezzato dal punto di vista multimediale e destinato ad ospitare meeting e conferenze. Il progetto è al vaglio della Soprintendenza e contiamo che nel giro di poche settimane possa essere realizzato. Se dovessimo quantificare il senso di politiche di questo tipo, in 15 mesi abbiamo superato i 300 mila euro di contributi per interventi alle nostre sedi museali, un risultato straordinario che conferma la rilevanza del nostro patrimonio artistico e culturale". "E' la prima volta che la nostra Fondazione, nata nel 2008 per mia volontà e con l'aiuto di mia figlia, dopo aver ospitato 17 progetti espositivi in collaborazione con musei e fondazioni private, realizza una sinergia con un ente pubblico - ha dichiarato la presidente della Fondazione Cosso, Maria Luisa Cosso -: è molto significativo per noi essere diventati oggetto di interesse per una collaborazione importante come quella con il Comune di Vicenza visto che crediamo molto nell'importanza del lavoro in rete che consente di portare all'esterno delle proprie mura le proprie bellezze artistiche e culturali. Il nostro desiderio è di riuscire ad avvicinare le persone alla cultura e questo non può che avvenire attraverso il bello". "Tra le molte iniziative realizzate al Chiericati, questa è una tra le più significative - ha precisato il professor Giovanni Carlo Federico Villa, curatore della mostra - in quanto mette bene in luce l'approccio che l'amministrazione sta portando avanti in questi anni per un significativo posizionamento del nostro museo a livello nazionale e internazionale. Grazie a questo importante accordo tra il Comune di Vicenza e la Fondazione Cosso, andremo ad esporre i preziosi capolavori del nostro Settecento Veneto, attualmente non accessibili per lavori, in una zona del Piemonte, all'imbocco della Val Chisone, di notevole interesse storico e culturale". Sono 46 i capolavori, tra dipinti, disegni, acqueforti, incisioni e sculture, della storia dell'arte occidentale che faranno da protagonisti nelle sale espositive del Castello di Miradolo, il cui impianto originario, risalente al XVII e XVII secolo, fu ridisegnato e ampliato nella seconda metà dell'Ottocento e, quindi, restaurato nel 2008. Saranno presentati i grandi temi del secolo dei lumi, dalla pittura di paesaggio alla natura morta, dalle storie mitologiche alle grandi pale d'altare: non solo Giambattista e Giandomenico Tiepolo, ma anche altri grandi nomi del panorama artistico settecentesco, veneto ed europeo. Si potranno trovare gli incunaboli della storia del paesaggio, dalla celeberrima "Prospettiva di rovine con figure" compiuta verso la metà del terzo decennio da Marco e Sebastiano Ricci, al "Paesaggio con arco trionfale e monumento equestre" di Luca Carlevarijs, che introducono ai grandi maestri veneti, da Aviani a Brisighella a Zais, e sulla natura morta. Prezioso sarà il confronto tra i due grandi artisti veneti: Giambattista Piazzetta e Giambattista Tiepolo. L'"Estasi di San Francesco" di Piazzetta, dipinta nel 1729 per la Chiesa conventuale Araceli di Vicenza, che ritrae il Santo svenuto e sfinito soccorso da un angelo, è opera esemplare per Tiepolo, con i suoi profondi chiaroscuri. L'"Immacolata Concezione" di Tiepolo, realizzata tra il 1733 e il 1734, testimonia la raggiunta autonomia del pittore che, libero dal pathos tardo barocco e dalla pratica delle luci artificiali, è approdato a una pittura di pura luce. Si potranno, quindi, ammirare "Scherzi e capricci", brevi movimenti allegri e veloci interpretati da Giambattista Tiepolo nelle sue acqueforti, che riportano alla tradizione classica con suggestive narrazioni di sacrifici pagani, scene pastorali e paesaggi agresti. Tra le tele riscoperte da recenti restauri troveranno spazio anche la "Decollazione di San Giovanni Battista" di Giandomenico Tiepolo, nel contrasto tra gli incarnati del Santi e quelli del boia, le vesti sgargianti e le profonde ombre della passione. La mostra sarà arricchita da una colonna sonora appositamente realizzata per l'esposizione dal progetto Avant-dernière pensée, un'installazione sonora che accompagnerà il visitatore restituendo la suggestione di un'epoca e rimandando all'ambiente artistico e alla stagione pittorica delle opere esposte. Dal 2008 la Fondazione Cosso ha scelto di sviluppare progetti espositivi di alto valore che, attraverso mostre di ricerca e di studio, offrono la possibilità di conoscere la vita e le opere dei più importanti artisti della storia dell'arte italiana ed europea e di grandi viaggiatori che hanno portato alla conoscenza di mondi lontani.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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