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Il centro storico deve tornare ad essere il centro di un territorio con le sue tradizioni

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 9 Maggio 2013 alle 18:41 | 1 commenti

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Martina Rini, candidata consigliere comunale Lista Civica Manuela Dal Lago - Ho colto l'invito di Mirco Cavaliere - titolare della Panineria di corso Palladio - a prendere atto dell'eccessiva concentrazione di esercizi pubblici di uguale categoria in centro storico e della conseguente difficoltà degli esercenti a gestire le attività in tali condizioni di alta concorrenza. Se fissiamo idealmente l'immagine del centro di Vicenza ne ricaviamo una sembianza piatta ed anonima, derivante da un'infilata continua di bar, paninoteche, gelaterie, frammista ai numerosi punti vendita dei principali gruppi del settore abbigliamento.

Ogni tanto ci appare una gemma - sempre più rara - un negozio che con i denti difende la sua tradizione e la sua identità.

Questa è l'immagine della nostra città Vicenza, ma potrebbe essere benissimo quella di un'altra città poiché questa omologazione è il risultato di una avanzatissima logica di marketing, di una capillare ed efficiente strategia di distribuzione in franchising che pone estrema attenzione alla cura dell’immagine degli store e al loro posizionamento nei capoluoghi più importanti, ricercando collocazioni centralissime, pedonali o ad alto traffico.

A questo meccanismo si sommano le conseguenze della legge sulle liberalizzazioni del commercio che, se da un lato concorre al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica stabiliti in sede europea, dall'altro innesta meccanismi distorti come quelli evidenziati da Mirco Cavaliere. Un cappio legislativo a cui un Sindaco non può far fronte, se non individuando ed attuando strategie su piani diversi.

Queste strategie fanno parte del programma di Manuela Dal Lago e ad esse alcuni di noi hanno dedicato particolare attenzione.

In primo luogo, a nostro avviso, risulta indispensabile predisporre una regia unica che controlli e favorisca le dinamiche culturali, turistiche ed economiche della città.

Il centro storico deve tornare ad essere il centro di qualcosa, in questo caso di una provincia, di un territorio con le sue tradizioni, le sue peculiarità, i suoi prodotti tipici, le sue specialità. Questo luogo deve essere messo nelle condizioni ideali a favorire l'insediamento di attività commerciali, creando un'atmosfera dove sia bello rallentare il passo e dedicarsi del tempo, evidenziando la maestosa architettura storica e la ricchezza del patrimonio artistico di gallerie, musei, chiese, teatri e parchi. Bisogna favorire l'apertura di botteghe che commercializzino prodotti tipici e particolari, proposti dalla secolare tradizione artigianale ed enogastronomica della terra vicentina.

Dobbiamo creare una città in grado di deliziare tutti i sensi, attraverso soluzioni di per sè semplici, ma che implicano un coordinamento complesso, un'organizzazione precisa e soprattutto una visione diversa, aperta al mondo.

Dal punto di vista amministrativo, non basterà quindi avere l'attenzione di destinare una piccola parte dei tributi locali - come l’occupazione del suolo pubblico, tassa sulle insegne, smaltimento dei rifiuti, ecc - al sostegno di iniziative. Come non basterà avere l'accortezza di alleggerire alcuni tributi nel caso che il commerciante collabori attivamente a questo processo di riqualificazione o dimostrare particolare attenzione nei confronti delle reti di impresa, fondamentali in questo processo di valorizzazione.

Perché avvenga finalmente lo scatto, si dovrà lavorare ad un livello superiore a più teste e più mani, sviluppando un'educazione alla collaborazione indispensabile per mettere realmente in sinergia più fattori.


Commenti

Beppe
Inviato Venerdi 10 Maggio 2013 alle 09:24

Si, va bene, malgrado l'incipit, mi sembrano ottimi propositi.
Ma cosa bisogna fare in pratica? Quali sono le proposte concrete per realizzare l"educazione alla collaborazione"? Quali sono le soluzioni, dato che sono di per sè semplici, per creare questa città che delizia?
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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