Caso "pillola del giorno dopo", Sel: non dovrebbe esserci sollevazione dall'incarico?
Martedi 14 Ottobre 2014 alle 17:39 | 0 commenti
Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza interviene sul caso "pillola del giorno dopo" avvenuto all'ospedale di Noventa Vicentina, dove una dottoressa del pronto soccorso, obiettrice di coscienza in tema di aborto, come la maggior parte dei suoi colleghi dell'Ulss 6, si è rifiutata di somministrare la pillola contraccettiva a una ragazza che aveva appena consumato un rapporto sessuale non protetto. Un caso per il quale l'Ulss 6 ha aperto un'inchiesta.
Un direttore medico di una ULSS che non sa che non può esserci obiezione di coscienza sulla prescrizione della pillola del giorno dopo, in quanto metodo contraccettivo di emergenza e non abortivo, non dovrebbe esser sollevato dall’incarico?
È lecito che una dottoressa in servizio possa, spiegando di essere obiettrice di coscienza, rifiutare la prescrizione di un contraccettivo, costringendo i pazienti a recarsi presso un’altra struttura nel cuore della notte?
É forse possibile anteporre l’obiezione di coscienza, personale ed intima, alla fruibilità di un servizio pubblico da parte dei cittadini?
Su queste questioni, come individui e come partito, ci stiamo interrogando in questi giorni leggendo quanto accaduto ad una giovane coppia nel vicentino.
Siamo indignati dalla mancanza di professionalità e serietà di quei medici che giocano con la vita delle altre persone esercitando la professione all’interno delle strutture ospedaliere e sanitarie pubbliche.
Talvolta questo atteggiamento si accompagna all'opportunismo di fare una rapida carriera e vede medici e dottori appellarsi a quell’obiezione di coscienza che ha molta presa su alcuni ceti politici.
Non sappiamo se sia questo il caso, tuttavia riteniamo gravissimo che questo avvenga all’interno delle strutture ospedaliere pubbliche atte all’accoglienza e cura dei pazienti.
Per completezza vogliamo ricordare che in Veneto l’80% dei ginecologi è obiettore di coscienza e questo lede fortemente la libertà di scelta delle donne che si vedono negare la possibilità di esercitare i loro diritti sanciti dalla legge.
In molti paesi europei la contraccezione d’emergenza è liberamente acquistabile come farmaco da banco, e in alcuni casi vieni addirittura distribuita gratuitamente, come in Francia, all’interno delle strutture scolastiche. Negli Stati Uniti, la FDA (Food and Drug Administration), nell’estate del 2006, ha stabilito che la cosiddetta “pillola del giorno dopo†possa essere acquistata dai maggiorenni, senza ricetta medica, anche nei supermercati.
Peculiarità del nostro paese riguarda l’obiezione di coscienza, prevista dalla legge n. 194, e che dovrebbe riguardare, però, soltanto l’interruzione di gravidanza, presupponendo quindi una maternità accertata.
Purtroppo non è così.
Vengono segnalati in tutta Italia, infatti, casi di strutture ospedaliere, pubbliche e private, che negano la prescrizione della pillola del giorno dopo, soprattutto nei cd. momenti critici. In quei momenti, cioè, in cui non è reperibile né il medico del consultorio familiare, né il medico di base, e l’unico medico di turno, nemmeno farlo apposta, è proprio obiettore di coscienza.
Sinistra Ecologia Libertà pur non condividendo le scelte degli obiettori di coscienza, ne rispetta le intime e personali convinzioni, le quali tuttavia non possono assolutamente incidere sull’effettività , sul funzionamento e sulla fruibilità del servizio pubblico da parte dei cittadini.
Questi medici obiettori, non potendo garantire per loro scelta un regolare servizio pubblico, devono essere affiancati da personale medico in grado di garantire l’esercizio dei diritti dei cittadini.
Daniela Ghiotto, Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza
Davide Vittorelli, coordinatore cittadino Sinistra Ecologia Libertà di VicenzaÂ
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