BpVi e Veneto Banca: il 9 i rilievi del senatore Cappelletti di M5S. Con qualche imprecisione
Lunedi 6 Luglio 2015 alle 21:50 | 0 commenti
Il 9 luglio in Senato, presso la sala Nassirya, i Senatori del M5S Gianni Girotto, Enrico Cappelletti e i rappresentanti di numerose ed importanti Associazioni di Consumatori, affronteranno in una conferenza stampa, trasmessa in streaming sul portale http://www.parlamentari5stelle.it, il caso della Banca Popolare Vicentina e di Veneto Banca, istituti che in questi anni hanno vissuto una vera e propria escalation di situazioni critiche riguardanti la loro gestione strategico-operativa e, di conseguenza, i propri clienti/azionisti.
In particolare, scrivono i senatori M5S, «saranno affrontati diversi aspetti molto delicati, già denunciati con interrogazioni ed esposti, a cominciare dal deprezzamento delle azioni della Popolare Vicentina. Nel dettaglio si discuterà di molteplici ipotesi di reato, che spaziano dal falso in bilancio all'aggiotaggio, dalle false comunicazioni sociali all'insider trading, alla truffa. Fatti e circostanze che in questi anni la politica locale e gli organi di controllo non hanno assolutamente sollevato e che riteniamo essere tra le cause principali della riduzione dei risparmi di migliaia di piccoli azionisti che si sono già visti decurtare il valore delle loro azioni del 20%, con il rischio che la situazione degeneri ulteriormente».
Abbiamo raggiunto telefonicamente il senatore vicentino Cappelletti che ha sottolineato che «l'intenzione è quella dare un'eco nazionale a una questione che sembra locale ma non lo è, visto che sono coinvolti più di 200 mila risparmiatori in tutta Italia».
Almeno due esposti da parte delle associazioni dei consumatori, una interrogazione parlamentare e decine di cause, alcune con class action sempre da parte delle associazioni, e altre in arrivo. Questa è la situazione, dice Cappelletti, che vede le due banche nell'occhio del ciclone e che lascia in sospeso molte questioni. Ad esempio, si chiede il senatore pentastellato «perché c'è stato un aumento di capitale in BpVi poco prima della svalutazione? E ancora, è vero che ad alcuni "investiori" è stato concesso un mutuo, un prestito o un finanziamento a fronte della sottoscrizione di pacchetti azionario, con obbligazioni vendute con la clasuola, poi repentinamente esercitata, di convertirle in azioni? E poi, esiste un fondo di riacquisto per i risparmiatori? E se sì, a chi è stato concesso?».
Detto, ad onor del vero, che in passato il fondo, come è noto, esisteva per agevolare la liquidità delle azioni, che i soci volessero monetizzare, ma che poi ha subito la sua cancellazione per le nuove normative della Bce, è Cappelletti a chiudere così la telefonata: «Le domande ancora da chiarire sono molte, adesso i risparmiatori sono stati scottati ma il rischio è che vengano bruciati».
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