Il bluff del Dal Molin sta nelle ricadute locali
Venerdi 13 Gennaio 2012 alle 19:41 | 0 commenti
Germano Raniero, Usb Vicenza - Adesso dovremo ringraziare la nuova caserma per aver salvato 65 lavoratori. Il bluff del Dal Molin sta proprio nelle ricadute locali: una cementificazione spaventosa, un pezzettino di verde, un nuovo nastro di asfalto a nord (tangenziale). Dei 200 posti intanto 65 sono della Ederle. E sarà sempre di più la Ederle ad essere trasferita al Dal Molin con il risultato di una partita di giro che farà felici gli USA e gli appetiti dei grandi gruppi finanziari e dei costruttori.
Si perchè se le premesse sono queste parte se non tutta l'area Ederle verrà dismessa e diventerà una nuova area su cui speculare, ricordiamo che lì vicino ci sarà una altra grande opera il nuovo stadio e la cittadella contigua.
Siamo ancora in tempo per impedire il nuovo scempio. Facciamo in modo che al Dal Molin non arrivino nuovi soldati. Riconvertiamo il Dal Molin in area di protezione civile, area di ricerca sulle nuove tecnologie verdi, un'area dove trasferire uffici pubblici attualmente in stabili in affitto (inps, vigili del fuoco in primis). Questo è un uso intelligente di questi muri e oltre a liberarci dei militari questa area diventerà fucina di nuova occupazione e sul serio parco della pace.
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