Il 6 settembre sciopera anche il sindacalismo di base
Giovedi 1 Settembre 2011 alle 16:37 | 0 commenti
Massimo Raniero, Usb - Il governo è lacerato dalle spinte interne di varie caste che i vogliono mantenere intatti i propri privilegi. I sogni promessi da Berlusconi e Bossi sono diventati incubi per i lavoratori, pensionati, giovani e per i Comuni. In questi giorni sono scesi in piazza i sindaci la prossima settimana tocca ai lavoratori. Il 6 novembre ci sarà lo sciopero generale indetto dai sindacati di base e dalla CGIL.
Il sindacato di base parteciperà alla manifestazione di Mestre con un proprio concentramento autonomo, alla STAZIONE FERROVIARIA, questo per far risaltare la diversità della piattaforma per lo sciopero da quella della CGIl: Noi non vogliamo modifiche, vogliamo il ritiro della manovra e gli altri contenuti espressi qui sotto.
DA VICENZA PARTIRANNO ALCUNI PULMANN DI LAVORATORI ADERENTI AL SINDACALISMO DI BASE.
PER IL SINDACATO DI BASE IL 6 è L'INZIO DELLA RIVOLTA CONTRO L'EUROPA E LE CASTE NAZIONALI.
"Noi non ci facciamo rappresentare dai banchieri e dai padroni. Non accettiamo che siano proprio coloro che la crisi l'hanno provocata a decidere del nostro futuro di come affrontare e risolvere la crisi.
La crisi è il prodotto della finanziarizzazione dell'economia che in questi anni ha permesso enormi profitti alle banche, agli evasori e agli speculatori finanziari (il Veneto è la prima regione in Italia per evasione fiscale) che, per di più, sono stati strasovvenzionati dallo Stato che è intervenuto con valanghe di milioni di euro a ripianare i loro deficit aumentando così il debito pubblico che oggi vogliono far pagare ai lavoratori e alle famiglie.
La manovra, qualunque essa sia, aggiunta alla precedente di luglio produrrà una catastrofe per i lavoratori. Si pagherà ancora di più, ci sarà ancora di più disoccupazione e povertà ; tutto per tenere in piedi un sistema economico in recessione e tendente alla guerra, tutto per restituire gli interessi sui prestiti che la BCE fa in cambio dell'anticipazione della manovra.
La crisi economica in atto annulla le possibilità di mediazione, di accordo tra gli interessi dei lavoratori e quelli della santa alleanza.
Il 6 è l'occasione per costituire un blocco sociale capace di imporre le nostre piattaforme.
SIAMO IN CREDITO... ALTRO CHE SACRIFICI!
Per il lavoro, il reddito, i risparmi, il territorio, i servizi, il futuro
CONTRO le manovre economiche del governo imposte dall'Europa che penalizzano i
lavoratori i pensionati i giovani e i precari favorendo la speculazione finanziaria, le banche ed il padronato responsabili della crisi
PER la cancellazione del debito, il blocco delle spese militari, per la difesa dei servizi
sociali, della scuola e dei beni comuni , per una economia ecosostenibile, per la nazionalizzazione delle banche
CONTRO la costituzionalizzazione del pareggio in bilancio, l‘accordo del 28 Giugno che cancella il contratto nazionale
PER la difesa e il rinnovo dei contratti nazionali, la democrazia sindacale e per la tutela e lo sviluppo dei diritti dei lavoratori
CONTRO L'abolizione delle festività del 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno
La concomitanza dello sciopero con quello indetto anche dalla Cgil serve a costruire un momento forte di lotta ma non deve essere interpretato come una condivisione delle motivazioni proposte da questa confederazione dalla quale ci divide nettamente anche la firma dell'accordo del 28 giugno scorso e per questo le manifestazioni sono organizzate in maniera autonoma. Oltre allo sciopero generale il sindacato di base ha individuato una serie di iniziative a livello nazionale e territoriale ed una mobilitazione incisiva e di lunga durata, a cominciare dal 6 settembre e dall'Assemblea nazionale del 10 settembre a Roma
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