Il 28 Aprile si è celebrata la giornata mondiale contro l'amianto
Domenica 29 Aprile 2012 alle 01:28 | 0 commenti
Riceviamo da Luc Thibault e pubblichiamo.
Centinaia di lavoratori e familiari delle vittime dell'amianto hanno sfilato oggi pomeriggio in corteo a Sesto San Giovanni, in ricordo delle vittime, per affermare che la salute e la vita umana non sono in vendita e non hanno prezzo. Il lungo corteo si è mosso dal Centro di Iniziativa Proletaria, sede del Comitato (a sx nella foto Luc Thibault, Usb Greta, presente con altri vicentini alla manifestazione e autore delle foto della photo gallery).
In testa lo striscione d'apertura del corteo con la parola d'ordine "In ricordo di tutti i lavoratori uccisi in nome del profitto", dietro i familiari delle vittime e gli operai delle ex fabbriche di Sesto per anni esposti all'amianto alla Breda, alla Falck, alla Magneti, all'Ansaldo, alla Pirelli, insieme a molti cittadini, al Comitato delle vittime della Tricom Galvanica di Bassano del Grappa e Tezze sul Brenta, dove sono morti decine di operai, i lavoratori della AIEA e gli operai sopravvissuti al rogo dell'Eureco di Paderno Dugnano. Dopo aver percorso le vie cittadine, il corteo si è fermato davanti alla lapide di via Carducci, dove il presidente del Comitato Michele Michelino ha fatto una breve commemorazione ricordando i tanti compagni di lotta scomparsi a causa dell'amianto e della logica del profitto, chiedendo -per i datori di lavoro e i dirigenti assassini che hanno anteposto il loro guadagno alla salute dei lavoratori e dei cittadini - condanne e sanzioni esemplari, che servano da monito a chi non rispetta le norme di sicurezza, perché sulla salute e la vita non si tratta.
E' stato ricordato che dal 1992 con la legge 257 è stato vietata l'estrazione, importazione, l'esportazione, la produzione e la commercializzazione dell'amianto ma, paradossalmente, non il divieto di utilizzo dell'amianto.
Da questo deriva il permanere di 32 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto nei luoghi di lavoro e di vita, nel territorio del nostro paese.
E' necessario che lavoratori e cittadini, insieme, lottino e scendano in piazza per chiedere e imporre le bonifiche. Le imprese che si sono arricchite con l'amianto producendo morti e contaminazione del territorio non possono cavarsela comprandosi l'impunità e le parti civili nei processi in cui vengono chiamati in causa.
I responsabili di tanti lutti e della contaminazione del territorio - che continua a far ammalare e morire vittime innocenti e spesso inconsapevoli di essere stati esposti all'asbesto a livello professionale, familiare (le mogli morte per aver lavato le tute) e ambientale - devono contribuire finanziariamente sia a risarcire la vittime che alla bonifica del territorio. La difesa della salute e la giustizia per i lavoratori e i cittadini morti e malati è un problema di civiltà che ci riguarda tutti.
Al corteo erano presenti l'attore Moni Ovadia, Ettore Zilli ex deportato a Dachau, il Prof Giancarlo Ugazio. Al termine del corteo si è svolta un'assemblea aperta dove i rappresentanti delle varie associazioni hanno preso la parola. Sono intervenuti anche Antonio Pizzinato e l'attore Renato Sarti, direttore del Teatro della Cooperativa di Niguarda.
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