Il 25 maggio 1922 nasceva Enrico Berlinguer: un suo passo che smaschera l'uso a sproposito del suo nome per il referendum da parte di Renzi & c.
Mercoledi 25 Maggio 2016 alle 23:16 | 0 commenti
In questi giorni Renzi e complici lo "tirano in ballo" in maniera assolutamente strumentale per la loro campagna referendaria. Sfruttano alcune affermazioni, per altro conosciute e ufficiali della linea del PCI, sul monocameralismo, scorporandole (da propagandisti ciarlatani quali essi sono) dal contesto e senza dire che la proposta di monocameralismo era strettamente collegata a una legge elettorale proporziale (pura e senza sbarramenti). Una legge che garantiva di non dare tutto il potere all'esecutivo e impediva a un unico partito, magari minoritario, di ottenere la maggioranza assoluta dei seggi. E' doveroso proporvi un breve scritto di Enrico Berlinguer tratto dalla prefazione alla raccolta dei discorsi parlamentari di Palmiro Togliatti (aprile 1984).
"Attraverso alcune delle «riforme» di cui si sente oggi parlare si punta a piegare le istituzioni, e perciò anche il parlamento, al calcolo di assicurare una stabilità e una durata a governi che non riescono a garantirsele per capacità e forza politica propria. Ecco la sostanza e la rilevanza politica e istituzionale della «questione morale» che noi comunisti abbiamo posto con tanta decisione. Anche la irrisolta questione morale ha dato luogo non solo a quella che, con un eufemismo non privo di ipocrisia, viene chiamata la Costituzione materiale, cioè quel complesso di usi e abusi che contraddicono la Costituzione scritta, ma ha aperto anche la strada al formarsi e al dilagare di poteri occulti eversivi - la mafia, la camorra, la P2 - che hanno inquinato e condizionato tuttora i poteri costituiti e legittimi fino a minare concretamente l'esistenza stessa della nostra Repubblica. Di fronte a questo stato di cose, di fronte a tali e tanti guasti che hanno una precisa radice politica, non si può pensare di conferire nuovo prestigio, efficienza e pienezza democratica alle istituzioni con l'introduzione di congegni e meccanismi tecnici di dubbia democraticità o con accorgimenti che romperebbero formalmente l'equilibrio, la distinzione e l'autonomia (voluti e garantiti dalla Costituzione) tra Legislativo, Esecutivo e Giudiziario, e accentuerebbero il prepotere dei partiti sulle istituzioni."
Mi sembra persino superfluo commentare un passaggio che definisce bene e con preveggente chiarezza quello che sta facendo il governo attuale. E che smaschera le ambiguità e le falsità che Renzi e complici stanno propagandando in questi giorni.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.