Il 25 Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: il documento Cgil
Lunedi 21 Novembre 2011 alle 20:06 | 0 commenti
Fabiola Carletto, Segreteria CGIL Vicenza - La violenza contro le donne persiste in ogni paese del mondo. Quando in tutto il mondo le donne rivendicano la loro libertà di decidere della propria vita molti, troppi, uomini reagiscono con rabbia infliggendo umiliazioni, esclusioni, percosse e violenze.
In ogni paese e cultura, indipendentemente dal reddito, dal ceto o dal gruppo etnico, gli uomini uccidono le donne, le stuprano, le feriscono nel corpo e nell'anima, sono donne giovani e meno giovani immigrate e non, borghesi e proletarie, dal nord e dal sud del mondo: sono sempre donne.
In Italia:
- nel 2010 115 donne hanno trovato la morte a causa della violenza maschile;
- 101 nel 2006 , 107 nel 2007, 112 nel 2008, 112 nel 2008, 119 nel 2009;
- è soprattutto la violenza domestica la principale causa di morte per le vittime di femminicidio: nel 2010 il 37% delle vittime è morta per mano dei mariti, il 18% da un convivente o un fidanzato il ) 9% da un ex compagno, il 13% da parenti;
- il 70,8% delle vittime e il 76% degli assassini sono di nazionalità italiana;
- una donna su tre, in italia, dai 16 ai 70 anni, è stata vittima di qualche tipo di violenza fisica;
- 8 casi di violenza o molestie su 10 avvengono in casa, ma il 90% delle molestie non viene denunciato (dati ISTAT 2010).
Questa violenza si consuma spesso nel silenzio e nella disattenzione più totale: molto spesso è il persistere della disparità di potere tra uomo e donna a causare i conflitti dall'ambito famigliare, privato, a quello politico.
Le lotte per rivendicare i diritti all'istruzione, alle cure sanitarie,al lavoro e alla parità di retribuzione, alla maternità consapevole, alla presenza nelle istituzioni.
In molti casi il diritto stesso alla vita, riguardano tutte noi, a diversi livelli, le donne di tutti i paesi a noi donne spetta il compito di essere protagoniste della nostra liberazione perchè fino a quando perdurerà tale violenza non potremmo pretendere di progredire verso l'uguaglianza, lo sviluppo, la pace è arrivato quindi il momento di dire BASTA!! SE NON ORA QUANDO?
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