Identità tradizione, solidarietà: successo serata per Popoli della Giovane Italia di Schio
Sabato 21 Maggio 2011 alle 10:26 | 0 commenti
Alex Cioni, Pdl - Giovedì al Leoncino sera si è svolta  una serata di beneficenza promossa dalla Giovane Italia di Schio e dal coordinatore vicario del Pdl Alex Cioni allo scopo di raccogliere dei fondi a sostegno delle iniziative umanitarie della Comunità Solidarista Popoli.
“E’ stata una serata molto importante perché abbiamo avuto modo di conoscere più da vicino una onlus che è non è conosciuta al grande pubblico perché è slegata dal circuito delle associazioni di volontariato provenienti dal mondo catto-marxistaâ€Â  – è quanto hanno affermato i referenti locali della GI John Maia e Giulia Boscato.
Durante la serata c’è stata la proiezione di un filmato preparato dall’associazione Popoli con il quale  si sono spiegate le ragioni della fondazione di questa onlus e in particolare le opere umanitarie sostenute in Birmania a fianco del popolo Karen, da sessant’anni in lotta contro il regime narco-trafficante  birmano.
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Successivamente ha preso la parola il fondatore di Popoli Franco Nerozzi, il quale ha elencato il lavoro svolto dai volontari che va dalla costruzione di tre cliniche sanitarie fino alle scuole per i bambini. Ma non solo. Nerozzi ha spiegato anche le ragioni politiche per cui Popoli ha deciso di aiutare i Karen sottolineando il ruolo determinate che questa popolazione ha nel combattere la produzione di oppio in una zona del mondo conosciuto come il “triangolo d’oro†. “I karen, nel difendere la propria peculiarità identitaria e una scelta etica e spirituale, da decenni combattono un regime che dalla droga trae i propri maggiori finanziamenti e coi quali continua a sopravvivere†è stata la conclusione di Nerozzi.
Nel ringraziare i partecipanti alla serata, in particolare i rispettivi capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord e della lista civica Ups Valter Orsi e Pietro Da Dalt, Alex Cioni ha chiarito che  “la Comunità Popoli è una onlus composta da uomini e da donne che lottano su un terreno diverso dal nostro, ma che come noi credono nella preservazione delle identità e delle tradizioni come valori fondanti del naturale principio dell’autodeterminazione dei popoli, in opposizione di una globalizzazione che con sé porta il germe di un cosmopolitismo a esclusivo beneficio delle logiche mercatiste e sovranazionali i cui interessi molto spesso non si coniugano con i bisogni delle personeâ€.
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