I villani hanno capito l'intervento di Nosiglia
Giovedi 28 Ottobre 2010 alle 17:37 | 0 commenti
Riceviamo da Irene Rui e Guido Zentile e pubblichaimo
A proposito della manifestazione di saluto al monsignor Nosiglia inscenata dalla delegazione dei "dieci villani" del No Dal Molin e dalla consigliera di "Vicenza libera" Cinzia Bottone, si vuole far presente a Variati che i dieci e più "villani" (così li ha definiti nelle sue dichiarazioni ieri alla stampa), hanno compreso benissimo l'intervento di Nosiglia di Vicenza e che in molte passaggi del suo intervento su questioni sociali, lavoro e "nomadi", avrebbero voluto intervenire, ma pazientemente e nel rispetto delle norme giuridiche sui Consigli Comunali, se non per rispetto del monsignor, non lo hanno fatto.
L'intervento di Nosiglia a parole non era male, sennonché nei fatti, egli si è sempre messo dalla parte della classe padronale, caritatevole e non di risoluzione dei problemi dei Sinti, Rom ed immigrati, anzi aggrava questo suo modo di fare, la sua affermazione "che anche i nomadi devono fare la loro parte". Un giudizio pesante che nasconde il pregiudizio legato a stereotipi comuni, piuttosto che alla conoscenza della realtà . Nel discorso di Nosiglia non c'è stata una parola sulla pace, su cosa si presta a diventare la nostra città con l'apertura di una base di guerra, tra le più grandi, se non la più importante d'Europa, con le conseguenze derivanti dall'incremento delle armi anche nucleari e della popolazione militare, sul sociale, sull'ambiente e sul territorio. Ci sono stati invece, ringraziamenti per l'intervento economico sulle scuole paritarie che non ha fatto altro che spostare fondi che per la Costituzione sarebbero destinati alle pubbliche a quelle private e soprattutto confessionali; bensì discorsi sull'indottrinamento dei ragazzi ad una morale cattolica, contro il degrado psico-sociale che questa società , senza valore incute ai più giovani.
Per carità ognuno è pronto a pensarla come vuole, ma un Vescovo dovrebbe essere contro a tutti quelle istituzioni che portano alla guerra e a servizio reale e concreto dei cittadini, senza distinzione di razza e censo, non solo a parole.
Bel discorso quindi, quello del monsignor, che noi poveri "villani" ignoranti, non l'abbiamo compreso e come accade nelle commedie ruzzantiani l'abbiamo subito. I villani in ogni epoca hanno sempre compreso le cose, sono i potenti che non hanno mai compreso il fervore del popolo.
Il Sindaco Variati dovrebbe pesare le sue parole, poiché la manifestazione rispettosa non era né malinconica, né ignorante, visto che esprimeva i dati di fatto, probabilmente sta in egli l'ignoranza sui fatti.
Irene Rui e Guido Zentile
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