I sindacati, "secondo Verlato"
Martedi 16 Ottobre 2012 alle 23:59 | 2 commenti
Riceviamo da Adriano Verlato e pubblichiamo
Non apprezzo più, da tempo, i sindacati. Ne apprezzavo la ragione fondativa che , ora, mi sembra diventata una classica lobby di potere. La signora Camusso, poi,ha un atteggiamento del tutto monocorde. Ad ogni pié sospinto minaccia scioperi generali come si trattasse di eventi normali. Ho letto, varie volte, sue dichiarazioni minacciose, ancor prima di aver partecipato ad incontri con il governo e, quindi, ancora all'oscuro di quanto sarebbe stato proposto.
Quello che, a mio parere,il sindacato, e la signora segretaria in particolare, fanno è di chiedere cose che potrebbero anche starci nel loro merito, ma che non tengono assolutamente in conto la delicatezza della situazione delle casse dello Stato. Il governo, per accedere alle richieste della trimurti, dovrebbe lasciare sguarnite altre voci di spesa con conseguenti proteste del settore interessato. Prendiamo il problema' esodati'. Il problema esiste e il ministro dice che riusciranno a sistemarne 120.000, e che per il rimanente bisognerà aspettare altri esercizi finanziari. Non è che la volontà manchi, solo che facendolo per i 300.000 e oltre, subito, i conti salterebbero. I governi precedenti, forse, pur di non entrare in conflitto con i sindacati dei lavoratori, avrebbero trovato soluzioni arrangiate da scaricare su tempi successivi. E molte altre soluzioni hanno badato solo all'oggi, ma poi i conti sono arrivati sulle spalle di altri. Chiedere è facile, vedi la proposta Damiano, ma governare è cosa ben più complessa e delicata. Â
pagati in parte con defiscalizzazioni ed anche con finanziamenti a fondo perduto. Ma il Sindacato pare fosse più attendo a sviluppare l'affare Patronati e CAF, che hanno allargato in modo considerevole le entrate. Forse bisognava utilizzare il "potere" del Sindacato, non tanto per cercare soluzioni "corporative" a favore delle categorie più rappresentative (metalmeccanici, chimici, ecc.) in occasione dei rinnovi dei contratti aziendali, ma per "studiare e capire" il mercato (in futuro) e imporre alle Aziende -da una posizione di forza, allora c'era- scelte di investimenti in nuove tecnologie e pianificazioni a medio e lungo termine. Così non è stato ad esempio per FIAT, ILVA, SULCIS e tante altre migliaia di situazioni disastrose. E' mancata e manca tuttora "l'autocritica", che potrebbe servire almeno a non sbagliare più in futuro. -enzo corani-
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Sul problema degli esodati, come si fa a dire che "bisognerà aspettare" ... è oggi che queste persone (si, caro Verlato, persone e non numeri) hanno bisogno di sicurezza. I sindacati non sono "cattivi", è il governo che vara leggi e norme assolutamente inique e sbagliate. Governare sarà compito più "delicato" che "chiedere", ma pretendere dai lavoratori qualsiasi sacrificio come fa Monti e i suoi ministri non è difficile o complesso, è solamente ingiusto. Un governo di ricchi che fa gli interessi dei ricchi. E gli altri ... non li riguarda.