Quotidiano |

I Ros sequestrano in Svizzera 6.000 mld di dollari Bond Usa falsi

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 17 Febbraio 2012 alle 14:00 | 0 commenti

ArticleImage

Ansa  -  Titoli di stato Usa falsi, per un valore di seimila miliardi di dollari - più del doppio dell'intero debito pubblico italiano - sono stati sequestrati in Svizzera dai carabinieri del Ros per ordine della Procura della Repubblica di Potenza. I titoli falsi erano contenuti in tre casse, solo apparentemente della Federal Reserve. Al sequestro dei bond americani, custoditi da una fiduciaria elvetica, si è arrivati grazie all' "ampia collaborazione" offerta dall'autorità giudiziaria elvetica ai pm di Potenza titolari dell'inchiesta.

Venuti a conoscenza, attraverso indagini e intercettazioni, anche telematiche, su alcune caselle di posta elettronica, dell'esistenza di un elevatissimo numero di bond americani, contenuti nelle tre casse custodite dalla fiduciaria elvetica, i pm di Potenza Francesco Basentini e Laura Triassi hanno inviato un anno fa una rogatoria all'autorità giudiziaria svizzera, chiedendo il sequestro delle casse e dei titoli. Le tre casse sono state aperte alcune settimane fa, con risultati "incredibilmente sorprendenti" - ha detto un investigatore dei carabinieri del Ros - sia per l'enormità del valore dei titoli di stato falsi, sia per l'accurata manifattura delle tre casse (definite "mother box"). C'é voluta quasi una settimana per l'esame dei titoli, tutti risultati falsi, e per le successive conferme delle autorità americane. L'inchiesta ha poi avuto un ulteriore impulso in Italia, culminato con le misure cautelari eseguite oggi dai carabinieri del Ros.

Otto persone sono state arrestate stamani, all'alba - in Basilicata, Lazio, Lombardia e Piemonte - dai Carabinieri del Ros che hanno sgominato un'organizzazione specializzata in operazioni finanziarie internazionali garantite da titoli del debito pubblico degli Stati Uniti d'America falsificati. Durante l'operazione, denominata "Vulcanica", gli investigatori hanno sequestrato bond del Tesoro americano per un valore nominale di circa seimila miliardi di dollari. Le persone raggiunte dall'ordinanza di custodia cautelare del gip di Potenza sono accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, spendita e introduzione in Italia di carte di pubblico credito false e altri reati, tutti aggravati dalla transnazionalità.

I titoli falsi americani erano probabilmente destinati a mega-truffe internazionali. Una delle ipotesi -secondo gli investigatori - è che i componenti dell'organizzazione avessero intenzione di consegnarli ad un governo di un Paese "emergente"; un'altra ipotesi, di offrirli a intermediari bancari o finanziari. In entrambi i casi, l'obiettivo era quello di avere una ingente contropartita in denaro.

L'inchiesta giudiziaria è stata diretta dai pubblici ministeri di Potenza Francesco Basentini e Laura Triassi, coordinati dal Procuratore della Repubblica Giovanni Colangelo, ed ha avuto origine da indagini dei carabinieri del Ros del capoluogo lucano su una presunta associazione mafiosa attiva nell'area del Vulture-melfese, in provincia di Potenza, che avrebbe operato anche nel settore dell'usura. Nel corso dell'inchiesta è emerso, anche attraverso intercettazioni telefoniche, che alcuni indagati, insieme ad altre persone di nazionalità straniera, erano coinvolti in un giro illecito di affari che riguardava anche titoli di stato americani. Un primo riscontro si ebbe nel settembre 2010 a Roma, dove i carabinieri del Ros sequestrarono nell'abitazione di un indagato alcuni titoli di stato americani, anche questi falsi, del valore di 500 milioni di dollari.

La "totale falsità " dei titoli, apparentemente emessi nel 1934 dalla Federal Reserve, è stata accertata da funzionari della stessa Banca centrale americana e da personale in servizio presso l'Ambasciata Usa a Roma. Dalle indagini - che hanno portato oggi all'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare nei riguardi di otto persone - è emerso che le tre casse, con i titoli falsi, erano state trasportate da Hong Kong a Zurigo nel gennaio del 2007 e prese in carico da una società fiduciaria elvetica.

Leggi tutti gli articoli su: Svizzera, Ros, Bond Usa

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network