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I ristoratori e la cucina vegetariana

Di Anna Maria De Cillis Mercoledi 5 Gennaio 2011 alle 11:05 | 0 commenti

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In provincia di Vicenza qualcosa si sta muovendo: alcuni ristoranti e trattorie propongono menu tipicamente vegetariani e anche Vegan. Altri si stanno ormai specializzando in base al sempre più crescente numero di richieste. Altri ancora accettano, su commissione, di preparare cene e banchetti tipicamente Vegan visto che i Vegetariani integrali spesso si muovono in gruppo e rappresentano uno spaccato della società in continua evoluzione.

Vicenza città non ha al momento un grande assortimento di locali con degustazioni Vegan. Probabilmente perché specialità come il baccalà e la soppressa avrebbero vita breve. Eppure molti piatti possono, per così dire, "veganizzarsi". Ed è così che una cotoletta diventa vegetale, mentre un piatto di lasagne ha una ricca farcitura di verdure miste. Ecco un esempio di un banchetto Vegano: zuppa di cipolle alla francese, tagliatelle al ragù di seitan alla bolognese, spezzatino di soia, funghi, patate con polenta, fagottino di frutta con crema alla vaniglia. Ma al di là delle occasioni convivali, quali sono le colazioni, le cene e i pranzi dei Vegani? Fare una colazione di questo tipo non è semplicissimo se si è fuori casa, perchè potrebbe essere molto difficile trovare al bar qualcosa di dolce, tipo croissant o brioche, che non contenga latte, uova, o addirittura strutto. A casa, però, il problema non si pone. Al posto del latte di mucca basta scegliere il latte di soia, di riso, di mandorle, di avena, oppure si può optare per il caffè, caffè d'orzo, o bevande a base di cacao. Esistono poi tanti biscotti senza latte, burro e uova: si trovano sia nei negozi di alimentazione biologica sia nei normali supermercati. Anche alcune delle marche più diffuse producono biscotti Vegan. Chi poi è appassionato del pane, burro e marmellata, può usare il burro di soia o una margarina vegetale. Altra opzione è una colazione a base di frutta, o una colazione salata, con crackers e fette biscottate guarniti da patè vegetali. Molto Vegan è poi la frutta secca. A pranzo o a cena si prediligono primi piatti sempre a base di cereali o assimilati come pasta, riso, polenta di mais o di grano saraceno, farro, orzo, cuscus, bulgur, quinoa, tapioca, miglio, avena, segale, oppure le zuppe o gli stufati di legumi. Come secondi piatti gli hamburger, gli affettati e le cotolette, ovviamente solo vegetali. E poi insalate di riso, di pasta, di farro, e quant'altro, fredde nei mesi estivi, da riscaldare nei mesi invernali. Per completare il quadro gastronomico frutta e verdura in abbondanza. Come spuntini ancora frutta, yogurt di soia, biscotti, panini magari con burro di arachidi, o con crema di nocciole o di mandorle. Nell'alimentazione Vegan si utilizzano tanti cibi nuovi, ma tradizionali per altre culture: il tofu, il seitan, le "bistecche" o "spezzatino" di soia, le alghe. Queste ultime sono un cibo ricco di iodio e calcio, e rappresentano un piatto tradizionale nei paesi orientali. Vengono aggiunte in pezzi alle zuppe di legumi, oppure possono essere usate come parte del ripieno in torte salate, grattugiate a piccoli pezzi sulle insalate, in condimenti per la pasta. Ma il tofu cos'è? E' una sorta di "formaggio" preparato con il latte di soia. E il seitan? E' un alimento a base di glutine di frumento, iperproteico. Viene venduto in vari formati: affettato per panini, aromatizzato con vari sapori, affumicato, a fette da mettere in padella, "informe" per spezzatini e stufati. E' proprio l'alter ego della carne. Strano a dirsi, ma alcuni tra i piatti più famosi della cucina italiana "povera", come le zuppe e le minestre a base di legumi e verdure, sono specialità che oggi apparterrebbero alle specialità Vegan. L'evoluzione, conta, ma il ritorno al passato non è mai stato così moderno come in questo caso.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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