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I palestinesi caccino Hamas e costituiscano una democrazia a Gaza che riconosca Israele

Di Citizen Writers Martedi 29 Luglio 2014 alle 10:41 | 1 commenti

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Riceviamo da Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia e pubblichiamo - Leggo con una certa perplessità il presunto appello dei cosiddetti “leader” della società civile di Gaza. Questo appello nei fatti appoggia il gruppo terroristico di Hamas che fino ad ora, da quando c'è stato il ritiro unilaterale israeliano, ha il controllo di Gaza.

Quindi mi domando come questi si possano definire leader della società civile di Gaza quando appoggiano una organizzazione terroristica come Hamas? Ricordo che Hamas è riconosciuta internazionalmente (da Onu ed UE) come organizzazione terroristica.

Poi faccio notare che Israele ha sempre fatto passare materiale per costruzione a Gaza, purtroppo la cronaca di questi giorni ci mostra che questo materiale da costruzione è stato utilizzato per costruire una rete di tunnel che avevano lo scopo di attaccare i kibbutz e le città israeliane. Si parla anche di rifugi sovraffollati, forse sovraffollati da armi, bombe e miliziani di Hamas, che oltre a sparare i propri missili e colpi di mortaio da zone civili (meglio se ospedali, parchi giochi e scuole), si nascondono invece di assumersi direttamente le responsabilità dei loro atti criminali.

Poi è ovvio che Israele controlli ciò che entra a Gaza, mi sembra che questa sia una possibilità che ha ogni Stato alle proprie frontiere. Quindi non vedo nulla di strano nel fatto che vengano ispezionati i convogli che entrano a Gaza, dato che questi vogliono uno Stato non possono pensare di essere esenti da ciò che sono gli oneri che derivano da questa condizione.

Israele non ha mai interrotto la fornitura di energia elettrica e di acqua a Gaza, né il passaggio di convogli di viveri, ciò non mi sembra supportare l'accusata di un presunto genocidio.

Continuando nella lettura, si arriva alla contraddizione più assurda, quando questi “leader” affermano che vogliono “il ripristino delle libertà fondamentali che sono state negate al popolo per più di sette anni”, quindi concordano che con la presenza israeliana a Gaza erano garantite le libertà fondamentali? Quindi per questi signori se Israele non c'è è un problema e se Israele tenta di debellare il terrorismo di Hamas è un problema. Consiglio loro di fare un po di chiarezza in sé stessi e di essere sinceri nelle loro affermazioni.

Per dovere di cronaca riporto quanto è avvenuto durante le tregue che Israele ha rispettato mentre Hamas continuava il proprio cannoneggiamento e la propria guerra contro Israele ed i palestinesi, durante queste tregue umanitarie Hamas ha giustiziato diversi civili (più di 30) perché accusati di essere filoisraeliani. Questi “leader” cosa ne pensano? Tutti i comitati pro palestina che dicono? Manifestano o incolpano Israele anche di questo? Sarebbe corretta un po di onesta intellettuale se si vuole realmente il bene dei palestinesi, e se si vuole realmente costruire uno Stato palestinese al fianco dello Stato israeliano, altrimenti risulta chiaro che qualsiasi gesto di buona volontà israeliano sarebbe utilizzato come scusa per rigettare la pace e per dichiarare la propria volontà nell'eliminare lo Stato d'Israele. Quando si parla dei confini pre 1967 bisognerebbe ricordare che gli attuali confini di Israele sono frutto di una guerra di aggressione che Israele ha subito da parte degli stati arabi, e che il loro intento era quello di eliminare Israele. Israele ha vinto questa guerra di aggressione, e i territori che prima erano controllati da Giordania ed Egitto ora sono controllati da Israele, quindi chi parla di confini pre 1967 vuole che Gaza torni all'Egitto e che la Cisgiordania torni alla Giordania? E perché prima del 1967 i palestinesi non hanno rivendicato il loro Stato ad Egitto e Giordania?

Cari “leader” non potete, per giustizia verso la realtà storica, mistificare ciò che è avvenuto, se amate il vostro popolo cacciate Hamas e mettetevi alla guida di Gaza, costituite uno Stato ed instaurate relazioni diplomatiche con Israele e vedrete che la vostra storia cambierà in meglio uscendo dall'oscurantismo terroristico.

Leggi tutti gli articoli su: Gaza, Hamas, Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia

Commenti

Inviato Martedi 29 Luglio 2014 alle 13:03

Grazie Shlomo per dar voce ai nostri comuni ideali in un periodo in cui io sono impegnata su altri fronti...penso a quei pacifinti che pensavano di essersi liberati di me...
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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