Quotidiano | Categorie: Lavoro

I morti sul lavoro e il "minimo storico"

Di Giorgio Langella Domenica 1 Luglio 2018 alle 19:26 | 0 commenti

ArticleImage

I dati "ufficiali" relativi ai morti sul lavoro sono spesso discordanti e non corrispondono alle notizie che vengono diffuse (con parsimonia, forse "per non disturbare") dagli organi di stampa. Queste ci danno un quadro ben più drammatico dei dati diffusi dall'INAIL. Qualche giorno fa, infatti, INAIL ci fa sapere che i morti sul lavoro, compresi i decessi in itinere e sulle strade nel 2017 sono stati 617 (altri 34 "casi" sono in dase di istruttoria) a fronte di 1.112 denunce. Questo dato è il minimo storico.

Anche l'anno scorso INAIL diffuse il dato relativo al 2016, che era il "minimo storico" (618 morti a fronte di 1.104 denunce). Stessi criteri, in pratica la stessa percentuale tra morti riconosciuti e denunce.

I dati forniti dall'Osservatorio Indipendente di Bologna, invece, dimostrano altro. Per l'Osservatorio, nel 2017, i morti nei luoghi di lavoro, tutti documentati, risultano essere 634. Una notevole differenza rispetto all'INAIl, anche perché nei dati dell'Osservatorio non sono compresi i morti in itinere. A questo punto ci si può chiedere cosa sia successo. Una differenza nasce dal fatto che INAIl conteggia solo i suoi assicurati. Nella statistica mancano i lavoratori non iscritti, chi lavora in nero, almeno una parte di chi muore schiacciato dal trattore (e sono decine) ...

Ma alcune domande dovrebbero essere poste. Se i morti rilevati dall'Osservatorio di Bologna hanno tutti un nome e un cognome, se sono verificabili con le notizie degli organi di informazione soprattutto locali, non sono forse questi più veritieri? E se le denunce all'INAIL furono 1.112 perché 495 sono state cancellate? Forse i lavoratori non erano morti? O non risultavano "iscritti all'INAIL"? O le denunce erano false? Eppure quei 634 lavoratori morti nei luoghi di lavoro, l'anno scorso ci sono stati. E, allora, perché diffondere la notizia, in definitiva rassicurante, che si è al "minimo storico" quando ci sono altri dati, documentati, che lo smentiscono? E non sarebbe doveroso, almeno, che fossero resi pubblici e comprensibili i criteri con i quali l'INAIL ha deciso di non ritenere ricevibili quasi 500 denunce?

Intanto i morti per infortunio nei luoghi di lavoro, da inizio 2018 al 30 giugno, sono stati 366, il 20,5% in più rispetto a dieci anni fa, il 7,5% in più rispetto all'anno scorso. Sono stati 71 in maggio e 69 in giugno.
L'ecatombe continua (e cresce di anno in anno) nonostante le notizie dell'INAIL. Perché anche chi è morto pur non essendo assicurato INAIL, chi lavorava in nero, chi guidava un trattore, chi lavorava subendo ogni tipo di sfruttamento era una persona che è andata a lavorare e non è tornata a casa. Perché è cresciuto lo sfruttamento, perché bisogna "essere competitivi", perché la sicurezza è un costo, perché si lavora sempre più a lungo, perché i diritti di chi lavora sono stati progressivamente cancellati. Perché il sistema nel quale viviamo (e lavoriamo) deve servire solo a produrre profitto.

Leggi tutti gli articoli su: Morti sul lavoro, Inail

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network