I geni del nulla
Domenica 8 Gennaio 2012 alle 12:08 | 0 commenti
Di Renato Ellero, da VicenzaPiù n. 226 del 5 gennaio.
Continuiamo a leggere, e ad ascoltare alla televisione, che sarebbero i cervelli di Banca Italia ad ispirare i «movimenti» del governo Monti. Potrei fare battute facili sul nuovo Governatore che rilascia interviste sul nostro spread che sta discendendo, secondo lui, seppur lentamente, e che, nel momento in cui appaiono (le interviste), si segnala una sparata dello stesso oltre quota 500. In realtà mi fido poco di gente che ha passato la vita tra studi della Banca ovattati rispetto alla vita esterna, e teorie fumose che brillano per la loro astrattezza.
Sul primo capitolo il governo avrebbe seguito i consigli volti, vampirescamente, a dissanguare le già esauste tasche dell'Italiano medio; in questo modo il solito Fantozzi potrà incidere e far aumentare il PIL.
Se questi sono i consigli ci permettiamo di far notare che una delle strade di accesso alla Banca di Italia a Roma è via dei Serpenti.
Sul secondo capitolo, quello dello sviluppo, ci permettiamo di osservare che, pur non essendo chiaro cosa siano per questi signori le liberalizzazioni, temiamo che quando lo scopriremo, dovremmo riconoscere alle stesse una caratteristica di equità : insomma invece di pochi benestanti e molti sofferenti, avremmo un esercito di poveracci intenti alle più strane ed umilianti pratiche pur di sbarcare il cosiddetto lunario.
Ma, tant'è: abbiamo i geni del nulla che nella loro vita si sono distinti per i convegni, i baciamano, i pareri calati dall'alto e la totale ignoranza di ciò che circonda i loro castello d'avorio, nonché per le laute prebende che provvedono ad autoliquidare.
In questi giorni in cui esprimiamo il lutto per la morte di Giorgio Bocca vorremmo ricordare un suo articolo. In esso Bocca descriveva i giovani della noblesse dorata italiana: questi, a forza di vivere solo tra di loro, non si erano accorti che gli anni passavano e che loro invecchiavano. Purtroppo, non accorgendosi reciprocamente del loro invecchiare, continuavano a vivere come negli anni della loro giovinezza raccogliendo, ovviamente, le conseguenze di tale vita dissennata.
Ciao Bocca, splendido esempio di brutale realismo.
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