I florovivaisti vicentini in crisi
Sabato 16 Novembre 2013 alle 15:03 | 0 commenti
Confagricoltura Vicenza - Una spesa media annua per fiori e piante a livello regionale passata dagli 87, 5 euro del 2011 agli 80,2 del 2012 ed, in generale, un consumo pro-capite sceso di quasi un punto percentuale; ancora, nel primo quadrimestre del corrente anno, la spesa cumulata in fiori e fronde, piante, alberi ed arbusti in Italia è diminuita del 9% rispetto al corrispettivo periodo dell’anno precedente attestandosi a circa 691,5 milioni di euro.
Di conseguenza, in Veneto, le esportazioni di piante vive sono aumentate del 17%.
È la fotografia, secondo i dati di Veneto Agricoltura, di un comparto, al pari di tanti altri, in difficoltà , quello florovivaista che nel vicentino vede impiegate circa 170 aziende lavoranti su una superficie di 3000 ettari. Una situazione che, per Vittorio Tapparello, presidente della sezione economico florovivaista di Confagricoltura Vicenza, sta portando ad una razionalizzazione del lavoro: “ Le grandi aziende del nostro settore per lo più specializzate nella sola produzione, hanno chiuso quasi tutte ormai; chi resiste sono i florovivaisti che hanno diversificato la loro attività e che non si limitano più solo a produrre ed a coltivare il prodotto ma anche alla posatura ed alla manutenzione delle pianteâ€.
Per Tapparello, la situazione è dovuta, essenzialmente a due cause, la minor disponibilità economica delle famiglie italiane ma anche una stretta al credito da parte degli istituti finanziari: “ Di questi tempi è chiaro che si cerca di tagliare quella spesa che può sembrare superflua o comunque non di prima necessità . Come operatori del settore, a questo fatto si unisce anche la ritrosia degli istituti di credito nel concedere un appoggio finanziario alle imprese del settoreâ€.
Per il presidente dei florovivaisti berici di Confagricoltura Vicenza il problema è aggravato da altri fattori secondari ma ugualmente importanti nell’evoluzione della dinamica di crisi e flessione del settore: “ Occorre anche dire ma è più un appello alla responsabilità ed alla sicurezza che faccio, come molti committenti di lavori preferiscano rivolgersi a soggetti singoli, privati spesso privi di qualsiasi copertura assicurativa ma anche di quella professionalità e di quei mezzi di lavoro che noi invece assicuriamo. Se con, esempio, il classico pensionato è evidente il risparmio in termini di costi, non lo è dal punto di vista della sicurezza e del quadro normativo; attenzione quindi†è l’appello che proviene da Tapparello.
Altro fattore che incide attualmente è la difficoltà nell’accedere ai fondi messi a disposizione dal PSR (Piano Sviluppo Rurale) della Regione e dal carico burocratico ivi previsto.
Con un simile quadro d’insieme, Tapparello, dopo aver chiesto una maggior attenzione ed apertura del mondo creditizio verso il settore florovivaista, chiude con una buona notizia per tutti gli addetti ai lavori: “In questi giorni in Regione per la prima volta si sta fissando un capitolato, ossia un disciplinare per il settore florovivaista che stabilisce prezzi, compensi delle prestazioni, regole indispensabili per gli appalti pubblici. Era una grave mancanza normativa che finalmente sta per essere colmataâ€.
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