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I falsi numeri della Cgil non fanno onore al sindacato

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 2 Giugno 2013 alle 11:24 | 0 commenti

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I falsi numeri della Cgil non fanno onore al sindacato 

Di Riccardo Puglisi da Linkiesta.it di oggi 2 giugno 2013

Secondo la Camusso torneremo ai livelli occupazionali pre-crisi tra 63 anni. Ma quei dati sono finti. Non c'è peggiore previsione "statistica" di quella costruita ad arte per fare propaganda, e tipicamente sulla base di metodi ignoti o discutibili. Nessuno ha dubbi sul fatto che la disoccupazione - e specialmente quella giovanile - sia un problema grave, se non il più grave tra quelli che l'Italia e l'Europa oggi affrontano.

E per questo stesso problema le soluzioni prospettate sono piuttosto diverse. Ad esempio la Cgil punta molto sugli investimenti e le assunzioni pubbliche per gestire l'emergenza. Io e molti altri non siamo d'accordo su questa proposta di soluzione, ma tant'è.

Oggi sono praticamente saltato sulla sedia quando ho letto dello studio della Cgil secondo cui ci vorranno 63 anni per ritornare ai livelli di occupazione (in termini di ore lavorate totali) pre-crisi, cioè del 2007. A differenza di molti giornali online che non amano o non sanno mostrare le fonti originali, ecco il pdf dello studio.

Come si arriva a questo orrido numero 63, che fa così tanto notizia? Semplicissimo: si immagina che per tutti gli anni a venire il prodotto interno lordo (Pil) cresca dello 0,7%, cioè il tasso di crescita che l'Istat prevede per il 2014. Perché mai l'economia non dovrebbe accelerare una volta entrata in un periodo di ripresa? Perché mai dovrebbero sparire nel futuro tutte le oscillazioni nel tasso di crescita? Perché mai non vengono tenuti in considerazione gli effetti sulla crescita delle riforme strutturali messe in atto l'anno scorso dal governo Monti, così come discusso in uno studio ben più serio ad opera di due economisti del Fondo Monetario Internazionale?

Tutto inutile, quando l'unico scopo di questa analisi statistica - che per carità di sindacato confederale definirei non eccellente - è dare in pasto a giornalisti e cittadini ingenui un numero che fa scalpore. Dal maggiore sindacato italiano, che dovrebbe beneficiare della saggezza antica dovuta alla sua storia e all'età media dei suoi iscritti (più del 50% sono pensionati), ci si aspetterebbe ben altro.

Leggi tutti gli articoli su: cgil, Susanna Camusso, Riccardo Puglisi, Linkiesta.it

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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